Ansia climatica

Ansia climatica

Sembra si stia parlando del tragico esito di un film di fantascienza, di una nuova odissea nello spazio che colpirà il pianeta in un futuro più o meno lontano; e invece stiamo parlando di uno dei tanti strascichi del barbaro sfruttamento del nostro ambiente, un danno psicologico: l’Ansia climatica o Eco-ansia.

La piattaforma Avaaz ha avviato una ricerca intervistando diecimila persone in dieci paesi nel mondo relativamente all’ansia generata dai cambiamenti climatici su bambini e giovani.

ansia climatica

I due principali fattori scatenanti dichiarati dagli intervistati sono stati: la paura dei cambiamenti veri e propri e l’insicurezza dovute alle poche azioni intraprese dai governi a fronte del problema.

Ansia climatica – La ricerca

Gli intervistati sono diecimila ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni d’età. Metà di questi ha manifestato rabbia, impotenza, tristezza, una sensazione di disarmo e addirittura senso di colpa a fronte del problema.

ansia climatica

Il 45 % degli intervistati ha sottolineato come i cambiamenti del clima peggiorino le loro giornate, i loro pensieri e il loro quotidiano in generale. In estrema sintesi, un aumento dello stress che potrebbe minacciare la salute dell’individuo.

L’approvazione dello studio – Univesity of Bath – Psicology

Il comitato etico della facoltà di psicologia dell’Università di Bath ha approvato lo studio. Puoi vedere QUI la pagina dedicata.

Il 75% degli intervistati ritiene che il futuro sia spaventoso, con picchi del’81% in Portogallo e del 92% nelle Filippine. I sentimenti più diffusi tra questi giovani sono quelli del tradimento delle istituzioni (58%) e del fare troppo poco per evitare le catastrofi climatiche (64%)

Cosa ne pensa Caroline Hickman – Università di psicologia di Bath

È importante riportare testualmente le parole della co-autrice dello studio:

Questo studio dipinge un quadro orribile di ansia climatica diffusa nei nostri bambini e giovani. Suggerisce per la prima volta che alti livelli di disagio psicologico nei giovani sono legati all’inazione del governo. L’ansia dei nostri figli è una reazione completamente razionale date le risposte inadeguate ai cambiamenti climatici che stanno vedendo dai governi. Cos’altro hanno bisogno di sentire i governi per agire?

ansia climatica

A tal proposito, sospesi su questa domanda, potete – se volete – rileggere i vecchi post dove si analizza l’uso spropositato della parola “crescita“. Uno di questi è “Chi guida il cambiamento?

Ansia ClimaticaL’elenco di alcuni dati

Abbiamo detto come metà degli intervistati abbia manifestato tristezza, rabbia, senso di colpa e impotenza e di come un’ampia maggioranza ritenga non si stia facendo abbastanza per contrastare il fenomeno (aggiungo io, sarebbe già qualcosa provare a capirlo il fenomeno).

Altri dati:

  • Il 61% ritiene che i governi non siano sensibili alla protezione del pianeta e alla salvaguardia/rispetto delle future generazioni
  • Il 48% ha dichiarato di essere stato respinto nel momento in cui ha tentato di parlare del problema con qualcuno, vittima di un menefreghismo ancora troppo dilagante.
  • I giovani intervistati nel sud del mondo hanno manifestato ancora maggior preoccupazione, con punte altissime nei portoghesi, che hanno visto incendi drammatici negli ultimi anni devastare il proprio paese.
ansia climatica

Solo in un ambiente protetto è possibile divertirsi.

Lo studio invita i governi a prendersi cura attivamente della salute mentale dei bambini (e speriamo non solo) impegnandosi in azioni etiche, collettive e basate sulle politiche contro i cambiamenti climatici.

Alcune informazioni sullo studio

  • Interpellata la società di sondaggi Kantar. Intervistati 10.000 giovani (età 16-25)
  • Paesi coinvolti nella ricerca: Australia, India, Filippine, Nigeria, Portogallo, Finlandia, Francia, Brasile, Regno Unito e USA.
  • Hanno partecipato allo studio: l’Università di Bath, l’Università dell’East Anglia, l’Università di Helsinki, la NYU Langone Health, lo Stanford Medicine Centre for Innovation in Global Health, l’Oxford Health NHS Foundation Trust, il Climate Psychiatry Alliance e il College of Wooster.
  • Il sondaggio è stato finanziato dalla piattaforma Avaaz, che è sostenuta a sua volta da donazioni provenienti da cittadini di tutto il mondo

Considerazione a margine

Convertire rapidamente il nostro mondo verso tutto ciò che è sostenibile, agevolando ai massimi ogni transazione in tal senso, è qualcosa che si sente dire da più parti. Però vediamo che le nuove generazioni cominciano ad accusare fisicamente e mentalmente gli eccessi di un secolo abbondante di civiltà industriale.

snail, mollusk, shell-1959.jpg

Allora non è più sufficiente parlare di green economy, di conversione delle attività, di cambiamenti strutturali, di energie pulite o di miglioramenti alimentari. Qui siamo di fronte alla necessità di migliorare sì drasticamente i processi elencati, ma di “Rallentare” e di convertire una società basata sui consumi in una società basata sull’attenzione per le persone.

Competizione e culto della produzione a tutti i costi, ci hanno portato a questo punto ed è questo quello che stanno cercando di dirci questi giovani con il loro malessere.

Continuiamo a preoccuparci di rilanciare le economie, ma sono le economie galoppanti ad averci portato a questo punto.

Possiamo considerare questo aspetto una volta per tutte?

Accantoniamo il gioco delle colpe, che non porta da nessuna parte, ma vogliamo considerare questo punto come il problema dei problemi?

power station, electricity, the industry-3664263.jpg

Quali catastrofi sono necessarie per costringerci a fermarci, sederci ad un grande tavolo e riconsiderare il concetto di essenziale come valore aggiunto ed il concetto di superfluo come causa prima dei nostri attuali disagi?

Abbiamo bisogno di menti raffinate, di pensatori, di intellettuali, uomini di cuore e perfino di sognatori incalliti per ridisegnare completamente il nostro mondo.

E soprattutto, di aria nuova, di amore e della ritrovata sensibilità delle giovani generazioni.

Visualizza immagine di origine