Il momento è realmente difficile, uno dei tanti della martoriata storia umana. Se ne parlava qualche tempo addietro: fa quasi sorridere pensare alle riunioni sul clima, alle quali sono poi seguiti un inno al consumo, il Black Friday e uno alla stupidità, la guerra. Pare davvero di avere a che fare con bambini cresciuti nell’aspetto, ma afflitti da gravi problemi cognitivi e a dir poco capricciosi. Bimbi con le bombe
Abbiamo già detto in altro post: siamo animali verticali, dotati di parte malvagia, non sempre utilizzata solo per la sopravvivenza.
Diventa complicato parlare di qualsiasi cosa in fasi storiche come questa; come quando si era piccoli e in classe la maestra tentava invano di esporre un concetto, mentre alcuni alunni indisciplinati rompevano le scatole.
Erano Rambo armati, con proiettili di gesso…
Li ricordate certi soggetti? Schiamazzi, gessetti che volavano per l’appunto, scherzi fastidiosi, fino ad atti di bullismo veri e propri. Fin qui, tutto bene – si fa per dire – o quasi, ci può stare.
Molti per fortuna sono rinsaviti, mentre altri un po’ di meno, hanno fatto carriera e sono diventati anche esponenti di spicco di varie nazioni.
Erano quei profili che, se ti ribellavi deciso, ti mandavano il fratello o l’amico più grande. Eroi veri. Poi, “crescendo”, in certi casi hanno sostituito i gessetti con le bombe; oggi, se gli fai uno sgarro, se si sentono in pericolo, non ti mandano più “l’amico più grande”, no, ti mandano amici più convincenti, in divisa e cingolati. Non discutono, pretendono, minacciano ed eliminano.
Armiamoci e partite
“Scusi, “Sua Esagerazione”, sia gentile: perché dovremmo armarci e partire?… E poi, mi perdoni eh, dov’è che dovremmo andare?… E a fare cosa esattamente?… Mi scusi ancora, “Sua Immensità”, mi consenta, ma lei proprio non vuole venire con noi, eh?…”
Domande lecite, di un soldato qualunque. Ora, pare che qualcuno di questi combattenti catturati, abbia ammesso di essere partito per una “missione di addestramento” e poi di essere stato dirottato altrove. A sua insaputa, o quasi. Di certo, fin da subito non era sembrata una gita organizzata per vendere pentole.
“Bimbi” con le bombe. “E qui comando io, e questa è casa mia…”
“Mi scusi, “Sua Mania di Grandezza”, ma è normale allenarsi mirando un Ospedale?… Scusi servilmente se glielo chiedo eh, ma guardi che nel mirino mi è entrato un supermercato… Abbia pazienza, non le sembra un condominio quello giallo lì in fondo?…”

Altre domande lecite, strane esercitazioni, ma mentre la maestra parlava del dissidente Tolstoj, alcuni in classe già a quel tempo sparavano gessetti mortiferi nella testa di quelli del primo banco. Imprese sempre eroiche, da ricordare, anche perché quelli del primo banco erano rigorosamente inermi, per giunta di spalle.
Si può dialogare con uno che entra in casa senza bussare?
L’argomento diventa interessante. Come si è detto in altro dove, è necessario capire il punto di vista altrui per poi esercitare il nostro. Questo in condizioni di normalità, di apertura al confronto, anche aspro, ma contenuto. Quando si è in pericolo, la regola rimane valida, ma bisogna prima difendere la propria pellaccia.
Ora, di solito, il bullo preso a muso duro, senza l’amico più grande a dare manforte, il fratello o la gang di turno, è uno che abbassa la cresta. Qui le cose però si complicano, pare evidente. Se poi tiene in tasca gessetti nucleari, le cose si complicano ancora di più.
Chiaramente la faccenda è di difficile soluzione, ed è drammatica, perché lascia sul terreno tante persone, bambini, danni di ogni tipo, strutturali e ambientali.
Però qualche domanda credo che andrebbe fatta, prima di tutto a noi stessi, che cadiamo troppo spesso dalle nuvole:
- Perché i popoli si lasciano affascinare sempre dalle manie di grandezza e non si rendono mai conto di quante insidie vi siano dietro questi comportamenti?
- Come mai si vuole avere sempre di più e per avere sempre di più, si mette in pericolo la specie, compromettendo l’ambiente, sparando sulle persone?
- Si vendono armi nei negozi in molte parti del mondo, si esibiscono i muscoli con le parate, e cosa pensiamo che portino queste manifestazioni? Benessere? Serenità?
- Tante persone studiano per arrivare ad essere in grado di produrre ordigni devastanti, che possono solo avere un fine: la morte. Tante persone ogni giorno prestano manovalanza nella produzione di strumenti che hanno lo stesso fine. Nessuno di noi dice nulla, lo troviamo normale. Perché?
La risposta è crudele, come crudele è la nostra specie. Perché amiamo dominare e sottomettere, ci riempiamo di regole per contenere la nostra natura animale, ma non facciamo niente di concreto per cambiarla.
Perché non vogliamo cambiarla e forse, non siamo proprio in grado di farlo.
Se otto miliardi di persone volessero la pace, si impegnerebbero veramente per eliminare le armi. Lo chiederebbero a gran voce, scenderebbero nelle piazze, ad ogni costo. E invece nulla, manifestiamo per i prezzi della benzina, manifestiamo per la bolletta del gas…
Se otto miliardi di persone volessero davvero vivere in pace, promuoverebbero attività di rispetto e tolleranza. Invece vince sempre la prepotenza di qualcuno e di conseguenza la paura di altri, in un gioco che ogni tanto presenta delle tregue, ahimè, sempre armate.

Sono tutte frasi fatte quelle tendenti al buonismo, ma la realtà è che dobbiamo fare i conti con la parte peggiore di ognuno di noi che si manifesta nella guerra. Quella parte aggressiva che tolleriamo – e sosteniamo – in certe propagande elettorali, che paradossalmente ci fa sentire al sicuro, è invece solo il boomerang che ci punisce ogniqualvolta un “lanciatore di gessetti” col sangue agli occhi appoggia il dito sopra bottoni pericolosi.
La guerra è una merda, è stupida, è il fallimento dell’educazione, della scuola, della società. La guerra è la cartina di tornasole di una specie vivente che crede che l’evoluzione sia perfino nelle cosiddette bombe intelligenti.
Speriamo davvero che questa deriva finisca presto.
Bimbi con le bombe, bimbi con le bombe