Come l’inquinamento insidia la pelle

Fino a qualche tempo fa si era a conoscenza di come l’inquinamento insidiasse la salute e particolarmente, cuore e polmoni; tuttavia, oggi sappiamo che l’inquinamento insidia la pelle, il nostro organo più esposto.

Lo studio del dermatologo Jean Krutmann

Il professore – come riportato nell’articolo della rivista Nature – cominciò a studiare le persone provenienti dall’Europa e dall’Asia che erano state esposte alle emissioni dei gas di scarico dei veicoli: il biossido di azoto e il particolato. Alla luce di ciò, monitorò nel tempo i cambiamenti del loro stato di salute.

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Vediamo di seguito un sunto tradotto dell’articolo di Elisabetta Svoboda, a margine del quale viene riportata la bibliografia dei contenuti.

Infiammazioni e macchie

I primi risultati non lasciarono dubbi: le persone esposte maggiormente agli inquinanti atmosferici presentavano tassi più elevati di infiammazione cronica della pelle e un numero di macchie superiori a coloro che vivevano in aree più pulite.

Breve riepilogo sulla Pelle

È una barriera flessibile, morbida e porosa, che protegge, assorbe umidità, farmaci e rilascia olii protettivi. La pelle è soggetta agli attacchi delle sostanze chimiche dell’ambiente. In particolare, le radiazioni ultraviolette possono causarne l’invecchiamento e nei casi più gravi, carcinoma.

Oltre a questo, gravi danni possono essere inflitti da inquinanti atmosferici, sostanze chimiche e pesticidi.

Gli inquinanti e le sostanze chimiche che attraversano la pelle – sostiene la dermatologa Withney Bowe della Icahn School of Medicine, Mount Sinai, New York – possono contribuire all’insorgenza dell’asma e del cancro al seno.

Come l’inquinamento insidia la pelle – Modalità

Ovviamente, il contatto diretto con una sostanza chimica – come per esempio – l’immersione di un braccio nell’acetone – consente alla sostanza di penetrare.

Una radiazione ultravioletta invece può innescare una reazione chimica distruttiva. Colpendo in superficie le molecole della pelle che contengono ossigeno, si creano composti instabili chiamati radicali liberi.

Questi, per stabilizzarsi, rubano elettroni a molecole vicine dando luogo a quel processo chiamato ossidazione. L’evento può danneggiare il DNA delle cellule della pelle, infiammando i tessuti e accelerando l’invecchiamento cutaneo. Oltre a questo, possono verificarsi mutazioni che portano al cancro.

Il fisico Frederick Frasch, coordinatore del National Institute for Occupational Health and Safety degli Stati Uniti, a Morgantown in West Virginia, afferma che:

” Se una sostanza chimica è tossica per ingestione o inalazione, sarà tossica anche attraverso l’assorbimento cutaneo.”

Altre insidie

Molti inquinanti, tra i quali gli idrocarburi aromatici policiclici presenti nelle emissioni dei gas di scarico dei veicoli o negli incendi, “amano i grassi” e possono passare attraverso gli spazi pieni di grasso tra le cellule della pelle. Da qui poi, entrano nel sistema circolatorio, dove possono causare altri danni.

Il problema più comune legato all’esposizione agli inquinanti è l’irritazione cutanea; tuttavia, alte concentrazioni di inquinanti possono portare problemi legati alla fertilità, all’asma e ad alcuni tumori, afferma Sean Semple dell’Università di Stirling.

Oltre a questo, i pesticidi possono portare nel tempo alla compromissione della funzione cerebrale e nervosa.

Per finire, gli ftalati, sostanze chimiche utilizzate per rendere la plastica più flessibile e che si rilasciano quando questa si degrada, sono collegati agli squilibri ormonali nei bambini e ad uno sviluppo riproduttivo anomalo dei feti.

La mappatura del fenomeno

Documentare la portata e la gravità degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute della pelle è l’obiettivo primario degli studiosi del problema.

L’inquinamento atmosferico non è solamente localizzato nelle megalopoli dell’Asia orientale, ma è un problema molto diffuso anche nei paesi occidentali“, afferma Krutmann.

Questi ha seguito un gruppo di donne anziane nella valle della Ruhr, in Germania, le quali sono normalmente esposte ad un inquinamento da traffico stradale pari a quello di innumerevoli altre comunità in tutto il mondo.

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Krutmann e i suoi colleghi hanno dato origine a quella ricerca per dimostrare come quelle donne, esposte agli inquinanti del traffico, abbiano aumentato i tassi di eczema, una condizione della pelle caratterizzata da infiammazione ed eruzioni cutanee rosse squamose.

Uno studio del 2017, condotto dagli scienziati del Guangdong Environmental Monitoring Center di Guangzhou, in Cina, ha confermato che l’esposizione di cellule della pelle umana al particolato – mix di polveri microscopiche, fuliggini, scarichi e particelle di fumo sospese nell’aria – porti alla formazione di radicali liberi, danni al DNA e morte cellulare.

Come l’inquinamento insidia la pelle – Gli ftalati

La pelle è anche vulnerabile agli ftalati aerotrasportati. I ricercatori sapevano da tempo come questi composti – che alterano gli ormoni – se ingeriti, potevano diventare pericolosi.

Ma Charles Weschler, che analizzò gli effetti dell’esposizione agli inquinanti alla Rutgers University di Piscataway, nel New Jersey, ebbe il sospetto che gli ftalati potessero anche rappresentare un pericolo quando venivano rilasciati dai prodotti per la casa nell’ambiente domestico.

Per misurare quanto gli ftalati aerotrasportati venivano assorbiti dalla pelle, Weschler ha confinato per sei ore un piccolo gruppo di persone in stanze piene d’aria, le quali contenevano elevati livelli di ftalati.

In una prova, i partecipanti hanno indossato un cappuccio respiratorio per poter inalare aria filtrata; in un altra, senza cappuccio, gli è stato chiesto di respirare normalmente.

Weschler ha scoperto che, i partecipanti hanno assorbito nelle due differenti prove circa la stessa quantità di ftalati. Ha inoltre affermato che il livello di assorbimento degli ftalati da parte della pelle potrebbe essere ancora più drammatico in contesti come la casa, dove le sostanze chimiche si accumulano per lunghi periodi.

“Se avessimo mantenuto questi esperimenti in corso per due giorni, l’assorbimento sarebbe stato cinque volte maggiore”, afferma.

I pesticidi

I pesticidi, utilizzati da agricoltori e giardinieri, potrebbero rappresentare una minaccia simile per la pelle.

I ricercatori della Griffith University di Nathan, in Australia, hanno pubblicato uno studio in cui si sono monitorati i lavoratori agricoli che applicavano pesticidi alle risaie del Ghana.

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Il team ha misurato la quantità di residui di pesticidi passati attraverso l’abbigliamento dei lavoratori e venuti in contatto con la loro pelle. Da questi dati, hanno calcolato che molti di questi lavoratori hanno assorbito una dose di pesticida molto ingente con il rischio di sviluppare effetti avversi acuti sulla salute, come confusione e disagio intestinale.

I pesticidi sono stati a lungo messi in correlazione con una varietà di condizioni della pelle, tra cui la dermatite da contatto, l’acne e persino il melanoma.

I risultati del Ghana suggeriscono che questi disturbi potrebbero essere il risultato diretto dell’assorbimento di pesticidi da parte della pelle.

Alla luce di tutte queste considerazioni, limitare l’esposizione agli inquinanti è la prima precauzione da prendere. Tra le misure di buon senso, inoltre, vi sono quelle di indossare indumenti protettivi e ricorrere all’utilizzo delle creme solari.

Per proteggersi dai radicali liberi inoltre – come afferma Krutmann – è bene usare creme ricche di composti antiossidanti. Molti di questi prodotti contengono vitamina C e vitamina E, e funzionano bene per limitare i danni alle cellule.

Se desideri sapere di più su come l’inquinamento insidia la pelle e leggere l’articolo in lingua originale, puoi cliccare QUI. Al termine, troverai anche tutta la bibliografia relativa ad esperimenti e citazioni.

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