da che parte stiamo

Chi sono e da che parte sto – Io Bio

Sono Andrea, ho superato la mezza età e di seguito dirò qualcosa di me, e soprattutto, di come vedo questo mondo nel quale ci muoviamo.

Breve parentesi personale

Ai tempi della scuola – seppure nelle modalità e nei contenuti forniti da un istituto superiore – mi piaceva la Biologia; quel suo occuparsi di un mondo piccolo e importante, che tante sorprese riservava, lo trovavo affascinante.

Successivamente ho fatto altre esperienze, occupandomi di vicende commerciali, di scrittura e di olistica.

In un periodo particolarmente difficile della vita, mi sono avvicinato ad argomenti psicologici. Avevo fame di sapere, soprattutto di capire quello che mi stava accadendo. A quel tempo però, quella fame era atavica, disordinata.

Così, non contento, ho intrapreso un percorso più scientifico, iscrivendomi alla Università Popolare delle Scienze della salute Psico Sociali, con l’indirizzo “Consulente per il benessere Psico-Biologico.

Volevo concentrarmi sul benessere, quello vero, quello della persona, non semplicemente quello fittizio del denaro e dell’accumulo degli oggetti.

Per cui l’obiettivo era diventato ed è tutt’ora quello di migliorarmi come individuo, per quanto possibile, ed aiutare le persone che sentono il bisogno di fare lo stesso.

Il consulente in Psicobiologia del benessere non va confuso con lo psicoterapeuta classico che si concentra principalmente sulla ricerca delle origini di una patologia. Ti invito a leggere almeno questo post per farti un’idea più precisa.

Questo intento è nobile, ma non può esserlo fino in fondo se inserito in un contesto di vita ambientale particolarmente ostile e dannoso.

Posso prendermi cura di me stesso massacrando l’habitat che mi ospita? È a dir poco un controsenso.

Pertanto, guardandomi intorno e vedendo la situazione ambientale e sociale che tutti abbiamo contribuito a creare, ho sentito il bisogno di dare un piccolo segnale a me stesso e alla causa comune. Stimolando riflessioni, su noi stessi, sui nostri comportamenti e sul rispetto di ciò che ci circonda.

La Psicobiologia del benessere è forse un po’ dissacrante? Sì, lo è, e fortunatamente aggiungo io. Smonta i luoghi comuni, le credenze salvifiche, le abitudini che fanno comodo. È più facile fuggire da essa che farsela amica, ma quando lo diventa, è un’amica vera.

Ora, qualcosa di come la penso e da che parte sto, credo sia più chiara.

Vorrei partire da una semplice precisazione linguistica.

Cosa intendiamo per “Bio”?

Una delle tante parole spesso inflazionate. È presente nella Psicobiologia che citavo prima, ma in tante salse e in tanti contesti.

Certamente molti sono al corrente del significato del termine, ma, tant’è.

Attenendosi all’etimologia del termine, vediamo cosa si intende per Biologia:

Partiamo dal greco βιολογία, e la parola è composta da βίος, ovvero Bìos che significa Vita e λόγος, ovvero lògos che significa Studio.

Pertanto, la parola Bio, essenzialmente, ha a che fare con la vita e già questo – di per sé – apre uno scenario indicando la direzione da intraprendere.

da che parte stiamo

Parliamo quindi essenzialmente di rispetto per la Natura

Parlando di rispetto per la natura non possiamo esimerci pertanto dal rispettare la vita, che dovrebbe essere sempre al di sopra di tutto.

Purtroppo, non è esattamente così e ne abbiamo dimostrazione ogni giorno.

Il nostro mondo è stato impostato sulla competizione smodata, sul significato fuorviato della parola economia, sulle prevaricazioni, lasciando briciole alla solidarietà, al rispetto della libertà dell’individuo.

La nostra società è basata prevalentemente sulla produzione, sugli oggetti, sul mercato e poco sul rispetto delle diversità, della persona e dei suoi inevitabili limiti.

La suddivisione degli argomenti

Essendo l’obiettivo di questo blog prettamente divulgativo, tratteremo quindi – per quanto possibile – aspetti relativi alla persona, alla società e all’all’ambiente, in varie sezioni:

  • PSICOBIOLOGIA – La mia materia, basata su psicologia, sociologia e biologia, volta allo studio dei comportamenti umani e al cambiamento consapevole nella direzione del benessere. Il consulente in psicobiologia del benessere ti aiuta in tal senso
  • STOP – Una sezione dedicata alla riflessione sul degrado ambientale provocato dai nostri comportamenti.
  • ONE WAY – Una sezione informativa sul mondo Green, sulle azioni virtuose intraprese nella direzione del rispetto ambientale e verso il bene comune.
  • NEWS – Notizie sull’inquinamento e sui comportamenti della nostra società. Riflessioni e ragionamenti in libertà.
  • LIVE – Una sezione ove monitorare in diretta lo stato di salute della nostra aria, a livello globale e locale, le statistiche demografiche, gli inquinanti più pericolosi, il Database orientativo per la gestione dei rifiuti.
  • PELLE – Le interazioni dell’ambiente con la parte corporea più voluminosa esposta agli inquinanti
  • CAPELLI – Le interazioni dell’ambiente con l’altra parte corporea esterna più esposta agli inquinanti

Il fattore ambientale viene prima di tutto, si diceva

Pare scontato, solo gli stupidi distruggerebbero la propria casa, quella nella quale vivono. Il pianeta è la nostra casa.

Nonostante tante buone intenzioni si sentano in giro, siamo ancora quelli che comperano prodotti BIO e poi magari fumano e buttano le sigarette per terra. Mangiamo male e poi ci lamentiamo del sovrappeso. Se siamo in sovrappeso, crediamo che la soluzione sia in questa o quella dieta miracolosa, quando il problema è dentro di noi e non ci vogliamo assumere la responsabilità del nostro benessere.

Per allargare il discorso, ci lamentiamo per esempio dei disastri ambientali, delle inondazioni, imprechiamo per la grandine sempre più frequente che distrugge le nostre auto, senza renderci conto che stiamo tirando le somme di un secolo e mezzo di “civiltà industriale.

Possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto?

Per questo mi sono chiesto, io da che parte sto? Noi, da che parte stiamo?

Siamo cresciuti credendo che produrre qualsiasi oggetto fosse una cosa buona, ma nessuno ci ha detto che il nostro sistema consuma quasi due volte quello che la terra può dare in un anno.

È progresso questo? È veramente l’unica strada possibile? Siamo sicuri o trattasi di lento suicidio collettivo?

Ricordate il motto?

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Tutto quello che ci circonda è trasformazione della nostra amata terra, tutto quanto. Certo, l’ingegno di cui è dotato l’uomo può essere un bene prezioso, ma è azione intelligente quella di andare oltre i limiti consentiti, rischiando di schiantarsi contro un muro? L’ingegno è un bene prezioso, a patto che non sia preda dell’ego e dell’avidità.

In questo caso diventa estremamente dannoso.

Le conseguenze di questo modo di intendere la vita sono là fuori, sotto gli occhi di tutti. Siamo sicuri che la vita, che ci è stata regalata per qualche misterioso motivo, preveda tutto questo?

Siamo sicuri che non vada ripensata profondamente e si debba dare valore alla persona, al rispetto assoluto dell’ambiente comune e ad un ritorno drastico e controllato alle attività essenziali?

E il lavoro? Cos’è realmente il lavoro? Una società che basa tutto sul lavoro, fa veramente il bene della propria specie e del pianeta?

Proveremo ad affrontare tanti argomenti, ad aprire la mente, a riflettere per quanto ci è consentito.

Le cose cambiano solamente se ognuno di noi cambia le proprie abitudini, se ognuno si mette in testa di essere responsabile delle proprie azioni, partendo dalle buone abitudini quotidiane.

L’obiettivo primo, dunque, essere responsabili e sensibilizzare

Questo blog non segue esattamente il pensiero comune perché il pensiero comune ci ha portato in una situazione collettiva a dir poso difficile.

Questo blog non vuole insegnare nulla a nessuno, non pretende di avere la verità in tasca, ma si avvale della libertà di fare una cosa che oggi sembra dimenticata o desueta: pensare.

Diceva Socrate: “Non posso insegnare nulla a nessuno, posso solo farli pensare“.

Se la lettura di queste pagine dovesse portare quantomeno a riflettere o a qualche miglioria nelle proprie abitudini quotidiane, allora lo sforzo sarà valso a qualcosa.

Ho coniato questo breve slogan:

Prenditi cura di te, rispettando l’ambiente

L’intento è nobile, il cuore è a bordo e i ringraziamenti per il tempo che dedicherete a questo sito sono quantomeno doverosi.

Andrea

Andrea Cavalieri