Noi esseri umani siamo notoriamente una specie altamente distruttiva e dicendo questo non scopriamo nulla di nuovo, ma spesso la deforestazione e i pericoli annessi superano di gran lunga la nostra più fervida immaginazione.
Cos’è la deforestazione
La deforestazione è la distruzione di boschi e foreste.
Nonostante le opere di rimboschimento che si stanno attuando per cercare di arginare il problema, lo sfruttamento intensivo delle aree naturali ha portato nel tempo una serie di problemi molto pericolosi per la nostra esistenza.
Deforestazione e pericoli annessi – Alcune conseguenze
La deforestazione intensiva è l’effetto di alcune azioni smisurate a cui l’uomo è ricorso per soddisfare le proprie esigenze. Vediamo le principali:


- Riscaldare – Un terzo del pianeta utilizza ancora il legname come combustibile.
- Arredare – I legni pregiati vengono depredati per soddisfare soprattutto certi angoli di mondo in cui il lusso pare una necessità imprescindibile.
- Alimentare – La deforestazione come strumento per creare aree coltivabili. Questi terreni vengono troppo spesso poi acquistati per fini speculativi e destinati all’industria mineraria o edile. Inoltre, le aree rese coltivabili sono destinate agli allevamenti di bestiame.
A rischio c’è l’Ecosistema
Togliendo gli alberi aumentiamo i livelli di CO2 nell’aria. Gli alberi tramite la fotosintesi clorofilliana trasformano l’anidride carbonica in ossigeno e se li eliminiamo a dismisura, con chi ce la dobbiamo prendere poi se non con noi stessi?
Se abbattiamo gli alberi, inoltre, molte specie animali e vegetali rischiano di scomparire con tutte le complicazioni collaterali del caso. Non dimentichiamo poi quanto detto su virus e batteri o specie animali tipo i pipistrelli che sotto stress diventano molto virulenti.
Quale stress è più grande del vedersi distruggere la propria casa? A tal proposito, ti invito a rivedere un post correlato cliccando QUI.
Non dimentichiamo poi i cambiamenti climatici e i problemi idrogeologici dovuti all’abbattimento delle foreste. Esondazioni, alluvioni e frane sono in costante aumento.

A volte è necessaria
Parlando di deforestazione e pericoli annessi il primo pensiero che ci assale è ovviamente negativo e diventa pertanto difficile trovare una chiave di lettura positiva.
Teniamo però presente che, con maggiore equilibrio rispetto ad oggi, gli antichi ricorrevano alla legna per ripararsi e riscaldarsi, destinando poi al pascolo i terreni recuperati. Incendiando il sottobosco, la terra tornava fertile, il ciclo ripartiva e le popolazioni sopravvivevano.
E tutt’oggi, a volte è necessaria, ad esempio, per eliminare piante vecchie e malate.
E ora, che succede?
Oggi i paesi in “via di sviluppo” ritengono di poter sfruttare a piacere le riserve boschive, come in passato fecero per primi i paesi occidentali che oggi si adoperano per riforestare e si lamentano dei comportamenti altrui.
Ho messo volutamente “via di sviluppo” tra parentesi perché un giorno dovremo guardarci negli occhi e definire quale sviluppo ci sia nel distruggere il proprio habitat.
E comunque, come accennato poc’anzi, la riforestazione, l’agricoltura sostenibile e la rotazione delle colture sono il minimo sindacale per cercare di fermare quell’opera autodistruttiva che l’uomo ha messo in atto da troppo tempo a questa parte.

Che dire, speriamo bene.
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