Da diverso tempo abbiamo a disposizione vernici che possono contribuire all’abbattimento dell’inquinamento. Cercando di unire l’utile al dilettevole, una domanda sorge spontanea: e se gli “scarabocchiatori di muri” diventassero utili alla causa?

Una metamorfosi, da “imbrattatori” a “miglioratori” del territorio
Sappiamo quanto l’inquinamento sia causa di problemi devastanti ed anche, per contro, di come determinate vernici possano portare benefici all’ambiente. Queste pitture possono:
- Mangiarsi lo smog
- Proteggere dagli agenti inquinanti
- Auto-pulirsi

Tutto questo è reso possibile dalla presenza della luce e di particelle nanometriche al Titanio presenti nel prodotto. Pertanto, nanoparticelle e fotocatalisi.
Brevemente:
La luce attiva il processo anti-smog, e grazie alle particelle nanometriche al Titanio, avviene una trasformazione che porta gli elementi inquinanti a diventare innocui. Con la pioggia poi, le sostanze organiche decomposte per via della luce, vengono lavate via. Per sapere qualcosa di più specifico sul processo chimico, potete consultare articoli dedicati, tipo cliccando QUI.
Guardiamo oltre, il problema degli imbrattamenti
In molte città il problema degli imbrattamenti dovuto agli “scarabocchiatori di muri” è piuttosto presente. Spesso però si confonde qualcuno che ha nel DNA qualcosa di artistico con gli imbrattatori che sporcano solamente, senza alcun ritegno: insomma, si fa di ogni erba un fascio.
E quando questo avviene e ci sono poche idee e pochi creativi nei posti di comando, le soluzioni che si sentono proporre per far fronte a certi eventi sono sempre le stesse:
- Punizioni esemplari
- Multe salate
- Sanzioni e lavori socialmente utili, eccetera eccetera…
Queste soluzioni di realmente educativo non hanno nulla, sono metodi sbrigativi per non affrontare la questione. Non si considerano mai le eventuali cause, non si cerca di capire cosa si nasconda dietro certi disagi o dietro la voglia di comunicare con il disegno, ma solamente gli effetti negativi.
Le immagini riportate di seguito, per esempio, possono essere considerate la stessa cosa?


Paese delle fiabe – Sant’Angelo – Viterbo
Il problema esiste. E le soluzioni?
L’Italia è stato considerato il giardino d’Europa e da più parti si è sempre detto che – forse – avrebbe potuto vivere di solo turismo e delle sue bellezze.
Vi riporto alcuni numeri:
Il bel paese possiede 95.000 chiese monumentali, 40.000 fra rocche e castelli, 30.000 dimore storiche con 4.000 giardini, 36.000 fra archivi e biblioteche, 20.000 centri storici, 5.600 musei ed aree archeologiche, 1.500 conventi (dati da Italia.it).
La maggior parte di questo ben di Dio è però stata prodotta in tempi lontani. E poi? Cos’ha prodotto di bello l’era industriale, salvo qualche eccezione? Quartieri dormitorio, fabbriche inquinanti, capannoni, montagne di cemento, smog e malattie al seguito. E molta frustrazione, che a trasformarsi in ribellione ci mette molto poco.

Dov’è finita la poesia? Dov’è finita la grande bellezza?
E soprattutto, con questi “scarabocchiatori di muri”, che facciamo?
Abbiamo quartieri fatiscenti e centri storici imbrattati. Abbiamo però, tra questi scarabocchiatori di muri, anche molti artisti e abbiamo soprattutto vernici che aiutano a contenere lo smog.
Riscriviamo la storia, facciamo nostro ancora una volta quel concetto di “bellezza” che ha reso l’Italia il giardino d’Europa, la nazione con il patrimonio artistico più grande al mondo.
Coinvolgiamo tutti gli artisti di strada per ricolorare e rivalutare i quartieri degradati, con gusto, creatività e con prodotti antismog; e soprattutto, diamo loro l’incarico di sensibilizzare i cronici disturbatori che rovinano ogni cosa accecati dalla rabbia.
E i disturbatori, che facciamo, li lasciamo soli?
No, non li lasciamoli soli.
In quell’immagine di dubbio gusto che abbiamo visto in una delle foto precedenti, c’è un disagio esistenziale che può nascondere comportamenti molto peggiori. Andiamo oltre, cerchiamo di coinvolgere anche gli scarabocchiatori seriali, ascoltiamoli, monitoriamo il loro potenziale, perché anche loro potrebbero tornare utili alla causa. Ci riempiamo la bocca di parole come “Mental coaching“, condivisione di princìpi, esaltazione del potenziale individuale e poi, che facciamo, ci arrendiamo così?
Abbiamo una grande occasione, perché dobbiamo ridonare bellezza al territorio e ridurre il demone numero uno: l’inquinamento.
Possiamo farlo in un colpo solo, affrontando il problema e non facendo spallucce, semplicemente ricorrendo alle punizioni. Le punizioni non hanno mai educato nessuno, hanno solo e sempre generato rabbia repressa che prima o poi sarebbe esplosa.
“Scarabocchiatori di muri”? E se diventassimo così?

Che ne dite di quest’opera d’arte? Immaginate quartieri oggi senz’anima che potrebbero divenire, oltre che antismog per via delle moderne vernici, anche centri culturali e dispensatori di creatività e bellezza. E, perché no, ulteriori attrattive per i turisti.
Immaginate quegli “scarabocchiatori di muri” ora impegnati nel lasciare un’impronta in quartieri dormitorio senza poesia.
Immaginate soprattutto, che questi artisti diventino i controllori dei malintenzionati e parlando la loro stessa lingua di strada, li possano convertire a miti comportamenti con i loro argomenti, coinvolgendoli e non emarginandoli ulteriormente.
E se qualcuno proprio non riuscirà a contenere il proprio disagio, quelli e solo quelli saranno aiutati da professionisti per cercare di trovare insieme una via d’uscita.
E le famose punizioni? Facciamo in modo di applicarle solo e soltanto quando tutti i tentativi sopra riportati sono andati a vuoto e i soggetti sono da ritenersi irrecuperabili.
È la nostra società che ha fatto troppi danni…
Da più parti ormai l‘emergenza climatica è indicata come la più grande sfida del nostro tempo. L’abbiamo voluta noi, con i nostri comportamenti, con le false credenze sulla produzione, il lavoro, la competitività smodata. E se qualcuno non ha creduto ed ora non crede più in questo sistema, lo si emargina, demonizza, punisce. Perché?
Abbiamo costruito una società sulle cose prodotte e non sul valore prezioso dell’individuo, della vita e delle sue unicità. Questo sistema oggi ci presenta limiti climatici, paura e frustrazioni di ogni tipo. Non c’è alcuna umanità in tutto questo.
I più ottusi parlano ancora di crescita, quando il pianeta ci chiede di rallentare e di rispettarlo. Consumiamo 1,7 volte quanto la terra produce in un anno, lo abbiamo detto mille volte, ma vale la pena ribadirlo sempre.

Cominciamo a fare qualcosa per pensare ad un nuovo mondo, in cui migliorare la convivenza, la vita, riducendo l’inquinamento, perché siamo tutti sulla stessa barca.
Il momento è adesso
N.B.
Vi ricordo che alla sezione LIVE potete monitorare gli inquinanti, la condizione dell‘aria nelle vostre città e altre informazioni di pubblica utilità.
Se condividi poi un po’ del nostro modo di vedere il mondo, puoi portare in giro il messaggio con uno dei nostri gadget.

Dai un contributo alla causa
Porta con te il messaggio, fatti portavoce del cambiamento: Prenditi cura di te, rispettando l’ambiente
Acquista o regala magliette, felpe, oggettistica per uomo, donna e bambino cliccando QUI
Fai un gesto concreto, dai un segnale al tuo mondo e condividi con tutte le persone di buonsenso.