La “Bicipolitana” di Bologna è la rete ciclabile metropolitana che, partendo da Bologna, collegherà tutti i centri abitati e produttivi dell’area metropolitana bolognese.
Si estenderà per circa 1000 km, 493 dei quali sulle principali direttrici di spostamento.

Il progetto originario, previsto dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della città di Bologna Metropolitana) per il 2030, ha subito una improvvisa accelerazione a causa della pandemia di Covid-19.
La rete della Bicipolitana è costituita da dieci direttrici principali, quattro trasversali, due nell’area imolese, oltre alle tangenziali bolognesi.
Le Linee
Vediamo le direttrici della Bicipolitana:
- Via Emilia
- Crevalcore – Porretta
A queste si aggiungono le linee da Bologna in direzione di:
- Bazzano
- Parco Città Campagna
- Trebbo di Reno
- Galliera
- Malalbergo
- Minerbio – Baricella
- Budrio – Molinella
- Pianoro
Due nel territorio imolese:
- Imola – Sasso Morelli – Casalfiumanese
- Mordano – Imola – Castel del Rio
Le quattro trasversali:
- T1 Sant’Agata Bolognese – Castenaso
- T2 Castel Maggiore – Medicina
- T3 Castello D’Argile – Minerbio
- T4 Crevalcore – Molinella
Le due tangenziali:
- Tangenziale interna Bologna
- Tangenziale esterna Bologna
Lo studio del PUMS ha evidenziato come il 16% degli spostamenti effettuati in auto è inferiore al km e il 33% di questi oscilla tra 1 e 5 km. Questi dati hanno originato un’attenta riflessione, per giungere alla conclusione che, tali distanze, sarebbero potute essere percorse a piedi o in bicicletta, a patto di garantire la sicurezza ai cittadini.
Bicipolitana di Bologna, prima infrastruttura ciclabile d’Italia
Un vero e proprio paradiso per biciclette tradizionali, elettriche e monopattini, che rivoluzionerà la mobilità nella città metropolitana, ma soprattutto, connetterà l’hinterland, favorendo spostamenti salutari e rispettosi dell’ambiente.



Breve considerazione
Per tutti coloro che sognano un mondo diverso, questo è veramente un progetto virtuoso, e si spera che tutte le città lo replichino con dedizione ed entusiasmo.
Tuttavia, pur essendo una svolta concreta e soprattutto ecologica, è imprescindibile che questo mondo capisca una volta per tutte che ripristinare una buona qualità dell’ambiente rimane il fattore primario da perseguire e non un semplice complemento.

È possibile continuare così?
L’era industriale, come l’abbiamo conosciuta, non è più praticabile.
Iniziative eccellenti, come questa che abbiamo documentato, rischiano di rimanere poco efficaci se non comprendiamo che non è più possibile perseguire crescita smisurata e consumi scriteriati.
Che senso avrebbe costruire infrastrutture così belle o produrre cibi nel rispetto di canoni biologici se poi l’ambiente nel quale ci muoviamo è altamente inquinato?
A tal proposito, vi ricordo sempre di controllare in tempo reale la qualità dell’aria alla sezione LIVE prima di ogni attività fisica.
Fonte: PUMS