Mentre molti illustri governanti sembrano sottovalutare i danni climatici prodotti dall’economia, i ghiacciai pare che si sciolgano e anche velocemente.
Tra il Veneto e il Trentino Alto Adige, in un solo anno, il meraviglioso fronte del ghiacciaio della Marmolada è arretrato di sei metri. In un solo anno.
Gli studiosi del fenomeno ipotizzano una perdita di volume nei prossimi cento anni del 90 %.
Scioglimento dei ghiacciai e conseguenze
Dal 1962 ad oggi soltanto in Italia si sono ridotti di circa il 40%. Le conseguenze sono varie e tutte poco rassicuranti: squilibrio degli Oceani, innalzamento delle acque, gas serra e poi qualcosa che qualcuno continua a far finta di non vedere: il pericolo della riduzione delle risorse idriche.

Il 60 % delle popolazioni del mondo poi, vive sulle coste, e già questo dovrebbe essere sufficiente per esigere un cambio drastico delle priorità di questo mondo.
Per molti però, sono ancora solo baggianate o cose lontane nel tempo.
E se venissero sommerse le Maldive?
Poco danno direbbero in molti, “io alle Maldive non ci vado“. Certo, ma se venissero sommerse o quantomeno attaccate pesantemente dall’acqua città come New York, Londra o San Francisco?
Chissenefrega direbbero altri, io mica ci vado a New York o a San Francisco. Ok, mi avete convinto, e se a trovarsi auto e cantine inondate fossero gli abitanti di Rimini, Bari, Genova, Napoli, saremmo ancora così indifferenti?

I ghiacciai pare che si sciolgano, ma diciamoci la verità, siamo egoisti
Ci preoccupiamo sempre e solo del nostro orticello, perché mica siamo tutti studiosi di fisica dei quanti, e neanche ci crediamo al fatto di doverci confrontare con un’unica fonte energetica, il nostro universo, dove tutto è collegato.
Guardiamo fuori dalla finestra e ci preoccupiamo di quello che abbiamo intorno a casa. Stop.
E invece, tutto questo casino influisce anche sulla catena alimentare degli animali, tra i quali orsi, pinguini, balene e trichechi, ma anche vegetali di vario genere.
Siamo forse esclusi da tutto ciò?
Ok, ma l’uomo medio dirà che lui, nella sua vita, non ha mai visto né una balena né un tricheco, per cui che gli cambia se questi scompaiono?
Caro uomo scettico, c’è posta per te
Alla base di tutto ciò ci sono le attività umane: gli allevamenti intensivi, le colture massive, le deforestazioni, i combustibili fossili e il conseguente aumento dei gas serra. Quest’ultimo è un fenomeno naturale, ma fino a un certo punto. Noi lo abbiamo aumentato sensibilmente e questo ha portato i ghiacci allo scioglimento.

E se è vero che molti di noi non hanno mai visto un tricheco o un orso polare e che la loro estinzione ci tocca da lontano, abbiamo però visto altri fenomeni. Nubifragi devastanti, grandinate frequenti e distruttive, straripamento di fiumi e torrenti e via di seguito.
Insomma, per farla breve, la battaglia è sempre quella: non è possibile continuare ad indirizzare il mondo verso la distruzione.

Ognuno di noi può fare qualcosa: prendere per esempio le distanze da chi continua ad indicare come unica direzione quella dello sfruttamento del territorio nel nome di una economia malata.
Ho messo in guardia anche l’uomo scettico da una parola che nasconde buona parte di questo caos climatico: crescita. Stateci attenti quando la sentite nominare, spesso lì dietro si nasconde una fregatura.
La crescita, in un mondo come il nostro, è solo nel rispetto degli equilibri della natura e di tutti gli esseri che la popolano.
Ognuno di noi è ghiacciaio, tricheco, orso e balena, ognuno di noi è responsabile della loro sopravvivenza. E di riflesso, della nostra.


