Nel video riportato al termine del post, la ricercatrice Eleonora de Sabata – TEDXLivorno – ci illustra la situazione del mare e delle spiagge; il problema non è dato dalla plastica in sé stessa, ma dai nostri comportamenti.

La plastica ha tante qualità straordinarie, è utile e leggera, a patto che poi venga correttamente smaltita e trattata; pertanto non dobbiamo demonizzarla per lavarci la coscienza, ma dobbiamo prestare più attenzione a quello che facciamo.
Quale tipo di plastica si trova sulla spiaggia e da dove proviene?
Si sottolinea un punto molto importante, ossia come sulla spiaggia – dove la ricercatrice ha trascorso molto tempo analizzando i rifiuti – ha trovato quantità incredibili di prodotti difficilmente associabili solamente all’attività del mare.
Questi rifiuti provengono dalla costa, ma anche dall’entroterra, attraverso i fiumi, a causa di comportamenti poco responsabili; come si giustificherebbero altrimenti la presenza di telefoni, televisori e quantitativi ingenti di cotton-fioc?
Un problema ingente è dato dai prodotti usa e getta, troppo spesso abbandonati con incuria.
Come comportarsi
La ricercatrice, quale membro del progetto europeo “Clean Sea Life”, invita le persone ad attuare tre punti fondamentali per ridurre la proliferazione dei rifiuti plastici:
- Non buttare
- Raccogliere
- Ridurre l’uso dei prodotti usa e getta
Non buttare plastica
Andando nel dettaglio, non buttare significa non lasciare – per esempio – sacchetti di spazzatura a fianco di un contenitore strapieno; questo può essere danneggiato anche inavvertitamente per un qualsiasi motivo e disperdersi all’esterno.

Evitare di gettare a terra mozziconi di sigarette, che sono di plastica ed intrisi di sostanze tossiche. Non lanciare palloncini in aria che, una volta arrivati in mare, assumono le sembianze di meduse e calamari. Sono cibi appetitosi per tartarughe, pesci e uccelli e con la nostra incuria possiamo ucciderli.
Il problema più serio parte dai nostri gabinetti, nei quali non si dovrebbe gettare nulla. Assorbenti, cotton fioc, cotone idrofilo, garze, preservativi, sono purtroppo presenti e frutto delle cattive abitudini.

Sembra banale, ma buttare rifiuti lungo un fiume, sotto un ponte o comunque nelle immediate vicinanze di un corso d’acqua, comporta seri problemi, in quanto poi tutte quelle sostanze arriveranno prima o poi in mare.
Prestare attenzione allo sgombero di garage, cantine e solai. Bisogna accertarsi della professionalità di chi si farà carico di aiutarci e magari di smaltire le cose di cui vogliamo liberarci.
Accertarsi che i rifiuti arrivino all’isola ecologica.

Raccogliere la plastica
Per pulire il mare il momento più propizio è a seguito di una burrasca, quindi d’inverno.
La plastica uccide gli animali, li affoga, li intrappola.
Nel Mediterraneo, in quanto mare chiuso, c’è la stessa concentrazione di microplastiche presenti nelle famigerate isole di plastica presenti nell’oceano Pacifico.
Gli oggetti vanno raccolti finché integri perché, lasciati sulla spiaggia, sotto l’effetto del sole, del vento e delle onde, si trasformano in microplastiche divenendo molto pericolosi. Questi piccoli pezzettini possono essere ingeriti dai pesci e divenire letali.

La gran parte dei rifiuti si trova però purtroppo sul fondo del mare ed è grazie a subacquei e pescatori che è possibile recuperarne una parte
Rivedere il rapporto con la plastica
Si diceva che il problema non è la plastica in sé stessa, ma come si trattano i rifiuti. Pertanto, se raccogliere e non buttare è fondamentale, lo è anche e soprattutto il ridurre l’uso di plastica usa e getta.
Attenzione alla bioplastica, la quale si decompone in un processo di compostaggio industriale, ma se finisce nel fiume, nel lago o in mare, ci metterà anni a distruggersi.
La bottiglietta d’acqua in plastica che viene riciclata non diverrà più una nuova bottiglietta in plastica, ma sarà trasformata in qualcos’altro, tipo un sacchetto della spesa, fino poi ad essere un giorno definitivamente smaltita.

Bio-plastica in mare
Ricorrere ai prodotti sfusi ove possibile.
N.B.
Ti ricordo che se vuoi verificare dati in tempo reale relativi alla qualità dell’aria e degli inquinanti, nonché consultare il database per la raccolta differenziata o altri dati statistici, puoi visionare la sezione LIVE
Ecco il video completo “Il problema non è la plastica” della ricercatrice Eleonora de Sabata, prodotto da TEDX-Livorno.