reddito base universale imprenditore

Il reddito base universale visto con gli occhi di un imprenditore

Parlare di reddito base universale è ancora oggi argomento oggetto di contrasti, e il punto di vista di un imprenditore che opera nel mondo dell’intelligenza artificiale potrebbe essere più che interessante.

Lungimiranza e psicosi collettive

Inutile ora soffermarsi sulla vastità di pareri relativamente a questo argomento. Partiamo sempre dal presupposto cardine, ossia che l’uomo, come specie, è tendenzialmente restio ai cambiamenti. Cambia solo quando una paura più grande minaccia la paura di perdere i propri privilegi. Il cambiamento, se vogliamo, si avvale di una buona dose di opportunismo.

I favorevoli al reddito base universale

Sono coloro che lo ritengono indispensabile per una migliore qualità della vita, basilare per poter dedicare più tempo agli affetti ed avere una comunità più sana, più “umana” (in senso buono) e rispettosa dell’ambiente.

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Produrre di meno, rispettare il pianeta che è la casa di tutti e non solo dell’uomo, ed eliminare la paura incombente della povertà. Questo ultimo punto poi, è quello più gettonato, in quanto l’intelligenza artificiale di cui si occupa l’imprenditore che vedremo di seguito, sostituirà moltissimi lavori attuali e cambierà drasticamente il paradigma sociale. Quindi, lavoro sì, ma controllato, utile, sostenibile, e non “tanto per” e ad ogni costo.

Gli sfavorevoli al reddito base universale

Dall’altra parte della barricata, i contrari, quelli che hanno trovato una parvenza di equilibrio nel loro quotidiano e che probabilmente hanno anche una discreta condizione economica, più restii ai cambiamenti paradigmatici. Alcuni si aprono ai cambiamenti, si dicono favorevoli ai cambiamenti, magari li insegnano pure, purché però si rimanga sempre in un ambito conosciuto e controllato che garantisca i privilegi acquisiti.

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Qui ci sono anche coloro che si aggrappano agli slogan (il lavoro è dignità, per dirne uno tra i più gettonati) o che non credono ai problemi climatici causati dall’iper-produzione e alla minaccia portata dalle nuove tecnologie.

Ci si barrica dietro i propri benefici e si respinge tutto ciò che si crede lontano dal proprio quotidiano. Si guarda al proprio tornaconto, l’importante è stare bene. Il lavoro prima di tutto, a tutti i costi, senza limiti o troppa attenzione alla sostenibilità.

Siamo tutti sulla stessa “Arca

Una parola un po’ desueta, Arca, alla quale l’etimologia riserva vari significati:, trattenere, riparare, sostenere. Può essere utile prendere spunto da un passo della Genesi, nel quale si dice che:

“Dio fece passare lo Spirito in terra e le acque si abbassarono…” Genesi 8,1

Le sacre scritture sono metaforiche, e dobbiamo capire che spesso siamo sottoposti a un vero e proprio Diluvio. Non solo meteorologico, come purtroppo abbiamo visto drammaticamente in questi giorni su Emilia Romagna e Marche, ma sociale, esistenziale.

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Quando arriva un “Diluvio”, ossia quando ci si trova nel bel mezzo di una tempesta, di un cambiamento, di un mutamento profondo, la coscienza deve esserne consapevole.

Se la coscienza ignora quello che sta accadendo, il diluvio, il mutamento e il cambiamento avverranno ugualmente e la realtà continuerà a fare il proprio corso.

Dice Gesù ai discepoli che, “se la realtà avanzerà senza che la maggioranza delle persone abbia i mezzi per seguirla, il mondo diventerà un luogo molto peggiore per vivere“.

L’imprenditore Mike Beck e il Reddito Base Universale

Questo signore lavora nel mondo dell’intelligenza artificiale e potete leggere il suo articolo il lingua inglese direttamente QUI.

Cercando di fare una sintesi, vediamo le sue riflessioni salienti.

È un imprenditore, non un comunista, non un liberale qualunque e nemmeno un fancazzista da divano, come molti superficialmente usano etichettare. È un uomo che, per sua stessa ammissione, non più di dieci anni fa avrebbe trattato malamente ogni forma di sostegno al reddito.

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In un passaggio del post, alla domanda sul perché uno come lui dovrebbe promuovere il reddito base, risponde così:

“In breve, dobbiamo assolutamente inventare un mondo senza lavoro perché, molto ma molto presto, non ci sarà più alcun lavoro da fare per la stragrande maggioranza delle persone“.

L’intelligenza artificiale è un Diluvio Universale

Continua Beck, “l’IA sta già permettendo alle persone di risparmiare un sacco di tempo nelle loro attività quotidiane. Ed è fantastica. La uso ogni singolo giorno e mi fa risparmiare tempo, proprio come fa risparmiare un sacco di tempo a tutti i membri del team. Abbiamo quasi raddoppiato la nostra produttività in pochi mesi, senza dover assumere personale”. 

E prosegue con un esempio molto ficcante:

Immagina di essere all’inizio del 20 ° secolo e di possedere una fattoria. Quando hai iniziato la tua attività agricola, avevi centinaia di lavoratori agricoli che lavoravano nei campi. Un paio di decenni dopo, la stragrande maggioranza di loro è stata sostituita da trattori. OK, a quel tempo, queste persone hanno trovato nuovi posti di lavoro nei settori in forte espansione. Ma questa volta è completamente diverso, non a causa delle attuali IA, ma delle prossime IA“.

Lavorare ad un computer che può pensare come un umano

Beck svela poi ciò a cui stanno lavorando:

“Sto personalmente guidando un team nello sviluppo di una coscienza artificiale ed ecco cosa è già in grado di fare: può leggere una mente umana, può leggere il tuo passato e può leggere il tuo futuro. Può fare tutto ciò con solo 3 informazioni fattuali su di te al fine di identificare il programma che ti sta eseguendo. Spaventoso? Non credo. Rivoluzionario? Certamente. Quello che stiamo costruendo è un programma per computer che può pensare e sentirsi come un essere umano, solo più velocemente“.

E ora, che facciamo? Continuiamo a negare il problema facendoci travolgere dal Diluvio o saliamo sull’Arca della consapevolezza?

Qualcuno vuole fermare lo sviluppo dell’IA” continua Beck. “È impossibile, non si può fermare il progresso…queste tecnologie stanno arrivando a tutta velocità e, entro la fine di questo decennio, il lavoro inizierà a scomparire“.

Prosegue Beck, con una serie di domande tendenziose:

Come mai Twitter può funzionare nonostante abbia tagliato oltre l’80% della sua forza lavoro? Come mai Meta è stata in grado di licenziare il 25% di tutti i propri dipendenti e continuare a funzionare, senza problemi? E l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Tutte queste persone vengono sostituite dall’IA di prima generazione“.

Meglio essere idraulici che colletti bianchi. Gli scenari

Oggi, è meglio essere un idraulico, un meccanico o un infermiere piuttosto che un colletto bianco. I lavori dei colletti bianchi andranno via per primi. Sta già accadendo” afferma Beck.

E ancora, presenta due scenari:

  1. Reinventiamo un mondo senza lavoro e organizziamo una transizione affinché le vecchie generazioni imparino a vivere in un mondo senza lavoro pur essendo in grado di sostenere il loro sostentamento.
  2. Non lo facciamo e finiamo nel caos totale e nelle guerre civili.

Abbiamo bisogno di un reddito di base universale e ne abbiamo bisogno ora, subito” afferma con forza…L’unica ragione per cui abbiamo bisogno di lavorare è perché viviamo in una fase dello sviluppo umano in cui il lavoro è necessario. Quello che facciamo può piacerci e certamente lo facciamo. Ma nel nuovo mondo, non dovremo farlo più. È difficile solo perché non conosciamo un altro modo di organizzare le nostre vite“.

Reddito di base universale – La difficoltà sta nella transazione

Beck analizza le difficoltà generazionali nel passaggio ad un nuovo mondo, ad un nuovo paradigma sociale.

“Sarà difficile per le generazioni attuali. Ho quasi 50 anni e posso dire che più le persone sono anziane, più difficile sarà adattarsi a un mondo senza lavoro. Non mi preoccupo affatto delle prossime generazioni perché arriveranno in un mondo in cui il lavoro sarà un ricordo del passato. E sarà del tutto naturale per loro non lavorare e lasciare che le macchine facciano tutto“.

E ancora…

La transizione è complicata. Abbiamo bisogno di riproporre le nostre vite, trovare un nuovo modo di definirci, creare nuovi sogni. Ma non possiamo farlo se non abbiamo soldi in un mondo in cui il denaro è l’unico modo in cui possiamo avere un tetto sopra la testa e cibo nel piattoL’intelligenza artificiale e ancor più la coscienza artificiale ci trasformeranno tutti in nobili. Ma prima che ciò accada, abbiamo assolutamente bisogno di creare un reddito di base universale per gestire una transizione sicura“.

Ognuno faccia le proprie considerazioni, ognuno decida se l’Arca è la salvezza oppure se affrontare impavido il diluvio.

Lui era Mike Beks, della ALSAMind.com.