Il riscaldamento globale

Il riscaldamento globale, spiegato bene

Il “riscaldamento globale spiegato bene” è il presupposto fondamentale per capire perché il nostro mondo, oggi, sia così in affanno, per non dire ridotto male.

Riferimenti e illustre relatore

Lo scopo di questo blog è divulgare, svegliare chi si è perso l’informazione, si è distratto o continua a fare finta di nulla.

Perché prendiamo spunto da uno dei migliori relatori sull’argomento? Perché Luca Mercalli – mi si consenta il volgare – si “sbatte” contro le ottusità di molto nostro mondo, cercando di informare con dovizia e svegliare le coscienze. E ancora perché, lo ribadisco, sono persone come lui e gli argomenti che tratta che dovrebbero occupare stabilmente talk show, giornali e telegiornali.

Il video che vedremo a margine di questo post, è pubblicato dal canale Youtube Rifiuti Zero Umbria, ed è andato in onda su RAI 3 il 13 Maggio 2020.

Il riscaldamento globale – Sintesi del video

Il pianeta ha una temperatura media di 15 gradi grazie all’atmosfera. Al di sopra abbiamo una specie di coperta chimica con una miscela di gas a effetto serra.
Senza di questa, avremo una temperatura di 18 gradi sotto zero, quindi il gelo.

Negli ultimi diecimila anni questa coperta è rimasta costante tenendo la temperatura sulla superficie intorno ai quindici gradi.

Gli effetti della rivoluzione industriale

Con la combustione del petrolio, del carbone e lo sprigionamento dei gas avvenuto negli ultimi duecento anni, questa coperta è divenuta più spessa e la temperatura è inevitabilmente aumentata

Il riscaldamento globale
Aumento di 1 grado in 100 anni

Si accorse di tutto ciò un chimico, premio Nobel svedese, Svante Arrhenius, nel 1896; bruciando carbone ed emettendo nell’aria CO2 fossile, che da milioni di anni stava sotto terra, questa coperta chimica si ispessiva.

Dopo la seconda guerra mondiale si cominciarono ad effettuare i primi studi e le prime misurazioni.

David Keeling, un geochimico americano, iniziò a misurare, nel 1958, quanta CO2 si liberava giornalmente nell’atmosfera.

Il riscaldamento globale – I primi dati

Le prime misurazioni, effettuate alle Hawaii, restituirono una concentrazione di 315 parti per milione di CO2 nell’aria. Oggi siamo arrivati a 415 parti per milione.
Vedendo a quel tempo che il dato aumentava, nei primi anni sessanta lo stesso Keeling mise in guardia e diede l’allarme sul problema emissioni.

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Alla luce di tutto ciò, nel 1979, i tempi erano maturi per dare un allarme definitivo anche alla politica. Il meteorologo Jule Gregory Charney, in un rapporto dell’accademia delle scienze degli Stati Uniti, lo disse chiaramente:
“Le emissioni di CO2 dovute all’attività industriale, ai trasporti e al consumo di carbone e petrolio condanneranno la terra all’aumento della temperatura se non ci decideremo ad intervenire rapidamente”.

A seguito di questo allarme, cosa si fece

Parecchie chiacchiere, ma praticamente, poco di concreto.
Nel 1988 si costituì l’organo intergovernativo delle Nazioni Unite, per regolamentare e ridurre la CO2.

Nel 1992 ci fu la prima grande conferenza che portò alla firma della convenzione quadro sui cambiamenti climatici e poi, da lì in avanti, iniziarono annualmente a susseguirsi le conferenze delle Nazioni Unite sul clima.

A tal proposito, qui se vuoi, due articoli eretico alternativi sull’argomento (Calare la CO2 o la produzione e i consumiBlack Friday e COP 26)

Risultati di queste conferenze

Scarni, perché la CO2 ha continuato a crescere e questa crescita non siamo riusciti a bloccarla mai, neanche per un anno. Quando sentite pronunciare in pompa magna la parola crescita e la ricerca spasmodica della stessa, badate bene, questi sono i risultati.
La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è arrivata ai suoi massimi valori da almeno tre milioni di anni.

Il riscaldamento globale - carotaggio
Immagine tratta da teknoring.com

Possiamo conoscere questo dato grazie al carotaggio dei ghiacci profondi e dei sedimenti oceanici. I ricercatori hanno perforato in Antartide i tremila metri di ghiaccio che avevano sotto i piedi e hanno estratto una carota contenente ghiaccio antico, di quasi un milione di anni.

Dentro questo ghiaccio ci sono bollicine di aria fossile che, analizzate in laboratorio, consentono di ricostruire l’atmosfera del passato.

Il riscaldamento globale – Andamento della CO2 nel tempo

La CO2 è variata nel tempo per motivi naturali e non abbiamo a riguardo alcuna responsabilità importante. Quando la CO2 è nell’ordine delle 180 parti per milione, significa avere la coperta chimica dell’atmosfera sottile e quindi la terra si raffredda un po’ di più e avvengono le glaciazioni. Di queste se ne contano 8, alternatesi ogni 100.000 anni a un periodo mite interglaciale, dove la CO2 è salita attorno alle 300 parti per milione.

Il riscaldamento globale - glaciazione
immagine tratta da juzaphoto.com

In oltre 800 mila anni non si è però mai superato questo valore di CO2.

Dove siamo oggi con il valore della CO2…

Ci siamo superati, e oggi siamo a 415 parti per milione.

La specie umana, presente sulla terra da circa 200.000 anni, è sopravvissuta a due glaciazioni, ma mai si è confrontata con un riscaldamento così importante.

La risposta della temperatura media a questo triste record non si è fatta aspettare: dal 1980 siamo a tutti gli effetti usciti dalla normalità ed entrati nel riscaldamento globale, e la temperatura è aumentata di circa un grado nell’ultimo secolo.

Ditelo a lui che un grado in più è poca cosa…

Un grado può sembrare poco, ma è moltissimo per un sistema complesso quale è il nostro pianeta e tutte le specie che lo popolano. Un grado in più, in un corpo umano per esempio, porta ad una soglia critica e alla febbre, generando malessere nella migliore delle ipotesi.

Dobbiamo proteggere le condizioni di vita per la sopravvivenza della nostra specie. Vale la pena ribadirlo ancora: il pianeta ha circa 4,7 miliardi di anni e se ne frega dell’attività dell’uomo, che è pericolosa per sé stesso e le altre specie viventi, non per il pianeta in quanto tale.

Quanto può salire ancora la temperatura? Quali conseguenze?

Negli ultimi venti anni le temperature, specialmente in estate, si sono elevate come mai prima d’ora. Si toccano – per esempio – sovente i 40 gradi nella pianura padana, che non era abituata a tali valori, con conseguenze varie per persone, animali e vegetazione.

Il riscaldamento globale

Un altro dei “ regali sgraditi” per via delle alte temperature è la zanzara tigre. L’insetto è originario del sud est asiatico e ha sempre proliferato a quelle latitudini per via del clima ospitale che qui non poteva trovare. Oggi, invece, si è diffusa anche da noi, perché le estati sono calde proprio come nel Vietnam e questa zanzara, purtroppo, non è solo fastidiosa.

immagine da meteoweb.eu

Diffonde quattro malattie tropicali: DengueChikungunya, febbre gialla e West Nile Virus. Oltre a queste, si aggiunge la patologia del verme cardiaco, la Dirofilaria, che attacca soprattutto gli amici cani.

Il ritiro dei ghiacci

Si ritirano tutti i ghiacci, ma il più importante è il ghiaccio di banchisa, il ghiaccio marino. I monitoraggi evidenziano come si è ormai arrivati ai livelli minimi da quando sono cominciate le osservazioni.

Il riscaldamento globale - ghiaccio di banchisa
immagine da diario-viaggio.it

Succede più o meno questo:

Aumentano le temperature per via della coperta chimica vista prima, si fonde una parte del ghiaccio e ciò provoca uno strano fenomeno: il ghiaccio, essendo bianco, riflette la luce e l’energia del sole, e questi raggi ritornano nello spazio. La zona in questione, pertanto, in questa fase, non si scalda.

Se però si comincia a fondere il ghiaccio per via dell’acqua in arrivo dall’oceano, più calda del dovuto, vado a scoprire il mare sottostante, che è scuro, e questi non respinge più l’energia solare, ma, al contrario, la cattura. Le acque pertanto si scaldano, fondono altro ghiaccio e liberano altro mare, che innalza il livello.

Ecco che allora la temperatura del pianeta viene sbilanciata.

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Bene, questa è la sintesi di una parte importante della video-lezione tenuta da Luca Mercalli, al quale va un infinito plauso per tutto quello che sta facendo nel tentativo di sensibilizzare un mondo che pare ancora troppo sordo e autolesionista.

Puoi vedere il video completo qui di seguito:

N.B.

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