Il valore del respiro

Il valore del respiro

Siamo in un periodo storico nel quale tante situazioni dovrebbero esserci più chiare, relativamente al valore della vita. La specie umana è sopravvissuta a due glaciazioni, ma mai si è confrontata con il momento più caldo della sua storia. Produzione incontrollata, CO2, inquinamento, hanno portato al surriscaldamento con tutte le conseguenze che andremo nel tempo a sperimentare; oltre a questo, malattie, virus e quant’altro ci costringono a sopravvivere. In un momento così “soffocante“, verrebbe da chiedersi quale sia il valore del respiro, e quanta miopia sia presente nell’uomo per non capirne l’importanza.

Il valore del respiro dovrebbe essere il punto di unione tra tutti gli esseri umani

Di fronte a una catastrofe che già si palesa in molti modi diversi, continuiamo a muoverci nel mondo dando valore sempre alle stesse cose, correndo dietro alle produzioni e alimentando i consumi, come se questa fosse l’unica strada possibile e per giunta corretta.

Corriamo non si sa bene in quale direzione e con quale reale scopo. Sfruttiamo e lasciamo un pianeta in difficoltà e quando raggiungeremo il meritato riposo previdenziale, saremo vecchi e stanchi per fare altro.

È questo lo scopo delle nostre esistenze? È intelligente un sistema del genere?

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Nel frattempo, ci muoviamo freneticamente in città inquinatissime, con virus che ci costringono a mascherarci e che ci dovrebbero far capire che il valore del respiro, essenza della vita e di ciò che la rende possibile, è la condizione più importante di tutte.

Niente da fare, noi agiamo sempre e solo in funzione di ciò che si deve produrre e diventare vendibile.

Una Costituzione Mondiale, che vada oltre tutte le diversità locali, e che garantisca una dignità minima garantita a chiunque respiri su questo pianeta, potrebbe essere il primo vero passo concreto nel rispetto dell'uomo e del pianeta che lo ospita.

Bill Watterson e i suoi fumetti

Il famoso fumettista provò ad illuminare le masse, ahimè con poco successo, da quello che vediamo in giro.

Ecco, per il nostro mondo tutto quello che non ha mercato non ha un valore. Ma questa idea ha portato il mondo stesso a soffocare, mettendo in serio pericolo la specie umana.

Dare vero valore ad altri aspetti della vita, potrebbe portare molte persone a rallentare, calando il consumo delle materie prime ed il relativo inquinamento prodotto dal loro utilizzo, riducendo di conseguenza le produzioni di tanti prodotti spesso superflui.

Vogliamo ricordare ancora una volta il dato più importante? Stiamo andando spediti verso un consumo delle risorse che – a breve – sarà di due volte quanto prodotto in un anno dal pianeta. Lo capisce anche un bambino che così non si può andare avanti.

Gli analisti del IPCC e gli effetti del cambiamento climatico

Per incasellare bene la situazione, ci riferiamo alla bozza del report del IPCC (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), che raccoglie i maggiori esperti mondiali sul clima.

Detto che gli effetti sono arrivati in anticipo rispetto a quanto previsto, si parla di innalzamento delle temperature, estinzione di specie, diffusione delle malattie, innalzamento dei mari, collasso degli ecosistemi, e altri impatti climatici. Tutto questo è già cominciato e si incrementerà nei prossimi 30 anni.

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Ricordiamolo sempre, il problema non è del pianeta, che si disinteressa di tutto questo e troverà delle soluzioni, come ha sempre fatto, ma dell’uomo e di tutte le specie compromesse dal suo agire scriteriato.

Cosa dice il report in sintesi

Per cominciare, la CO2 emessa nell’atmosfera ha già minato l’attitudine delle foreste e degli oceani di assorbirla.

La foresta pluviale amazzonica potrebbe diventare una savana e lo scioglimento dei ghiacci libererebbe il metano intrappolato, andando ulteriormente a surriscaldare l’ambiente.

Il valore del respiro

Le nostre irresponsabilità si andranno a ripercuotere sui nostri affetti più giovani e su chi verrà immediatamente dopo di loro. È questo che vogliamo?

Il valore del respiro può fermare questo precipizio

La situazione è molto delicata e gli uomini non possono più continuare a fare quello che hanno sempre fatto.

Lo abbiamo detto in altri post, combattendo il significato della parola “crescita” come ce l’hanno propinata continuamente fino ad oggi, perché dobbiamo adoperarci per individuare l’essenziale, garantendo dignità a tutti gli individui.

Questo potrebbe significare rallentare e dover rinunciare a tanti oggetti non essenziali, ma significherebbe anche tornare a vivere e probabilmente, rendere l’esistenza più etica e rispettosa del nostro habitat.