Inquinamento, virus

Inquinamento e virus

L’ormai lungo periodo pandemico, contestualizzato in un epoca social, rende particolarmente complicato ogni tentativo di individuazione di una qualsivoglia forma di plausibile realtà, anche e soprattutto in tema di inquinamento e virus.

Inquinamento, virus e ambiente

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Tutti parlano, commentano, perfino gli scienziati spesso sono in disaccordo. Nulla di nuovo all’orizzonte, non fosse per l’appunto che viviamo in un’epoca che, se da un lato ci regala possibilità comunicative ritenute impensabili solo qualche decina d’anni fa, dall’altro ci espone a diatribe dialettiche, litigi e tensioni che spesso riescono a disorientare più che ad informare.

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In materia di virus è stato detto tutto e il contrario di tutto, ma di certo confrontandosi con lo stato attuale della natura, non possiamo non prendere in considerazione un legame tra la qualità ambientale e la diffusione dei virus.

Il parere dell’esperto

Per fare questo, senza arrampicarsi in personali teorie, vorrei citare l’affermazione del Professore emerito dell’Università dell’Aquila, Guido Visconti, esperto di fisica dell’atmosfera.

Il professor Visconti, nella sua dichiarazione riportata dal sito dell’Ansa, afferma quanto segue:

“Ora con l’attenzione alla pandemia, la questione inquinamento pare passata in secondo piano, ma se ci pensiamo i temi non sono scollegati.

Se si guardano le mappe dell’industrializzazione in Italia e la mappa del virus, c’è una perfetta sovrapposizione.

La Val Padana è l’area più inquinata d’Europa, non da oggi, ma da cinquant’anni; tutte le persone anziane colpite da malattie polmonari avevano un sistema respiratorio compromesso, dopo una vita vissuta in regioni malsane.

Gli aerosol nell’atmosfera, che sono molto pesanti in quelle regioni, aiutano il trasporto del virus.

Lo si vede anche osservando diverse aree di una stessa regione: in Emilia Romagna, Modena è più colpita, Ferrara lo è meno.

In Abruzzo Pescara è più colpita, lo sono meno le zone interne. E la riduzione del traffico, comunque, serve a poco, i benefici si potranno avere solo nel lungo termine”.

Fermo restando che ognuno è libero di pensare a quello che crede, resta il fatto che, vivere in un ambiente inquinato e respirare aria malsana, difficilmente può essere un fattore portatore di benessere fisico e l’idea che un habitat inquinato sia il terreno più fertile per la proliferazione di problemi di salute, può diventare – come affermato dall’illustre professore – più di una semplice ipotesi.