Oggi vorrei che tutti vedessero questo video prodotto dal canale “Ingegneria Italia“, particolarmente esaustivo nell’esporre il problema che affligge la pianura padana: l’inquinamento.
La pianura padana è classificata come l’area più inquinata d’Europa, di certo un qualcosa di cui non andare particolarmente fieri.
Sappiamo tutte le complicanze che l’inquinamento si porta appresso, prima su tutte le minacce contro la salute dei cittadini.
Vi allego qui di seguito il video. Se qualcuno preferisce leggere i contenuti anziché guardare le immagini, di seguito trovate anche la trascrizione del video.
Il triste record di area più inquinata d’Europa
“La Pianura Padana è vittima di un record non indifferente. Purtroppo non è nulla di buono. Stiamo parlando di quella che viene considerata la zona più inquinata d’Europa. Oggi analizzeremo un fenomeno di cui parliamo spessissimo: l’inquinamento.
Nella pratica vedremo il problema localizzato nel nostro paese e più precisamente nella Pianura Padana.
Come abbiamo detto, questa zona ha assunto un connotato molto particolare, in quanto la concentrazione di zone industriali-residenziali è molto elevata. Basti pensare soltanto alla presenza di grandi città, come Milano, Torino, Brescia. Il contenuto è stato realizzato per sensibilizzare su un tema che ormai non può più essere trascurato, perché ne va della salute delle persone“.
La concentrazione degli inquinanti
“La concentrazione di agenti inquinanti è dovuta ad una serie di fattori, in particolar modo il traffico delle auto, il riscaldamento delle abitazioni e la produzione industriale.
Il tutto diventa pericoloso quando si superano i limiti consentiti per diversi giorni consecutivi, come solitamente avviene in concomitanza di periodi di siccità dove non piove per settimane.

Quando si parla di agenti inquinanti ci si riferisce spesso alle famose polveri sottili e al diossido di azoto. Vediamoli più nel dettaglio:
Le polveri sottili o particolato atmosferico sono un tipo di pulviscolo talmente sottile da risultare praticamente invisibile all’occhio nudo e sono costituite principalmente da particelle di metalli pesanti. Nitrati e solfati sono talmente sottili che possono venire inalate senza rendersene conto e si dividono in tre tipi:
- Il PM10 o particolato grossolano, è un tipo di pulviscolo molto grande del diametro superiore ai 10 Micron. In Italia il parametro della valutazione del PM10 e la media giornaliera è pari a 50 microgrammi per metro cubo. Non si può superare più di 35 volte per anno civile.
- Il PM 25, ovvero il particolato fine dal diametro di circa 2,5 Micron
- Le nano-polveri, dal diametro che va dagli 0,1 al Micron, definito particolato ultra fine”
Le fonti principali del problema
“Le fonti di queste polveri possono essere davvero molteplici e non sono tutte di origine artificiale. Infatti, banalmente, anche il legno che brucia può essere fonte di particolato nell’atmosfera.
Tuttavia, ad oggi, le principali fonti sono proprio quelle dei motori a scoppio delle auto, delle attività agricole e industriali ,che contribuiscono all’immissione di polveri sottili nell’aria.
Di queste, particolarmente pericoloso è lo smog delle auto, la cui diffusione è favorita specialmente d’inverno con le precipitazioni sempre più scarse e le temperature che favoriscono un accumulo del pulviscolo.
Un altro grande contributo viene dato dal riscaldamento delle case. Infatti, in inverno, caldaie, stufe e caminetti aumentano la dispersione delle polveri di oltre il 50%”.
Particolato e malattie
“Purtroppo, il problema delle polveri non riguarda soltanto il nostro pianeta, ma anche la nostra stessa salute. Infatti, le polveri sottili sono in grado di assorbire anche gas tossici e la loro dimensione permette di penetrare anche nelle parti più profonde del nostro sistema respiratorio.
Questo potrebbe portare ad un aumento drastico di malattie respiratorie e mortalità dovute proprio all’inalazione di queste particelle, specialmente nei soggetti più giovani.

Da una lunga esposizione al particolato si è visto che, più questo è sottile e più è letale, con aumenti di casi di malattie quali: polmonite, asma, fiato corto e problemi respiratori per tutta la vita.
Per quanto riguarda invece il diossido di azoto, questo possiede caratteristiche molto simili alle polveri sottili. Anch’esso particolarmente tossico, se inalato può provocare danni a gola e polmoni. È altresì responsabile anche di malattie quali asma, polmonite, specialmente negli anziani e nei bambini.
Questo gas è uno dei responsabili delle piogge acide. Queste si verificano quando l’anidride solforosa e gli ossidi di azoto vengono emessi nell’atmosfera e trasformati dal vento e dalle correnti d’aria. Il problema principale è che questi gas reagiscono con acqua, ossigeno e altre sostanze chimiche per formare acido solforico e nitrico, che si mescolano poi con acqua e altri materiali prima di cadere a terra”.
Pianura Padana e inquinamento – Le misurazioni
“Ora che conosciamo un po’ meglio gli agenti inquinanti, parliamo un delle misurazioni. Cosa si usa per capire la qualità dell’aria e come avviene il tutto? Fondamentalmente, per misurare la pulizia o la pericolosità dell’aria in una particolare zona, si utilizza un indice denominato Air Quality Index.
Questo funziona un po’ come un termometro e utilizza una scala da 0 a 500, definita Level of Health Concern. Lo 0 indica il pericolo minimo.
Quindi, banalmente, l’aria è più pulita che mai a livello 0 mentre 500 indica un’aria che potrebbe addirittura mettere a rischio la vita.
In generale, si usa questa tabella che vedete nell’immagine per avere un livello indicativo di quanto l’aria sia sporca.
Vediamo che i vari livelli vanno di 50 in 50 e in base al colore per avere un’indicazione della qualità dell’aria. Se verde, l’aria è praticamente sicura con nessuno/pochissimi agenti inquinanti, mentre la situazione diventa drastica dal livello rosso in poi, dal quale possiamo capire che l’aria sarà pericolosa o estremamente pericolosa”.
Come si raccolgono tutti questi dati
“Questi valori si raccolgono sia da strumenti a terra installati nelle città, sia in orbita.
Un esempio, il satellite geostazionario GOES-R dotato di una serie di monitor, che può fornire misurazioni dell’inquinamento da particelle ogni cinque minuti durante la giornata.
Un altro esempio, il JPSS che è un altro satellite il quale può fornire informazioni dettagliate sulla qualità dell’aria, a partire dall’analisi di particelle di fumo generate da incendi boschivi, particelle di polvere, particelle di sabbia e cartoncino, polveri sottili date da inquinamento urbano.
Tuttavia, vediamo come i satelliti JPSS possono fornire una misurazione a risoluzione più elevata su tutto il pianeta, seppur una sola volta al giorno. Viene utilizzato anche per osservare il movimento di queste particelle da una zona all’altra del pianeta.
L’Ozono…
Ciò che varrebbe poi la pena di analizzare e anche la qualità di un altro gas: l’Ozono. Questo è nominato spesso quando si parla di inquinamento e gas serra. Sicuramente questo è un buon gas in quanto ci protegge dalle radiazioni solari altrimenti nocive.
Ciò che invece viene considerato come un aspetto negativo è il cosiddetto Ozono a livello del suolo.
Questo si crea quando la luce solare reagisce con determinate emissioni chimiche, ad esempio il biossido di azoto oppure il monossido di carbonio e metano, che possono provenire da impianti industriali, scarichi di automobili, vapori di benzina e altre fonti, disperdendosi nell’area dei cantieri, nelle ciminiere nei tubi di scappamento delle auto, negli incendi e così via.
Questo è sicuramente un problema già più internazionale, ma proprio dall’Italia parte un piano per cercare di ridurre quanto più possibile le emissioni, il cosiddetto Progetto Bacino Padano.
È un piano al quale parteciperanno regione Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano.
Progetto Bacino Padano – Cos’è
“In breve, questo piano si promette di ridurre e contrastare le emissioni particolarmente nocive – come abbiamo visto prima le PM10 – una piaga che colpisce particolarmente la Pianura Padana soprattutto nei periodi dove le precipitazioni sono più scarse.
Le regioni partecipanti, sottoscrivendo un accordo, si impegnano nella condivisione delle metodologie e degli strumenti di valutazione della qualità dell’aria, per massimizzare gli sforzi e incrementando quanto più possibile le misure di prevenzione e contenimento dell’inquinamento atmosferico.
L’accordo si struttura in diversi punti:
- Come definire e adottare le limitazioni progressive nella circolazione dei veicoli più inquinanti
- Promuovere e agevolare l’installazione dei filtri anti particolato ed analoghi strumenti di riduzione delle missioni sia sui nuovi veicoli, ma soprattutto su quelli già circolanti
- Definire ed adottare forme di regolamentazione e le biomasse per il riscaldamento civile
- Definire e adottare degli standard emissivi comuni per tutte le realtà produttive che operano nella Pianura Padana
- Approfondire le conoscenze sull’utilizzo di tecniche di modellazione ai fini della prevenzione. Questo è molto importante, perché prevedere in anticipo periodi con misurazione elevate di questi inquinanti permette di mettere in campo in anticipo azioni correttive.
Sicuramente ci sono diversi progetti in ambito, ma ancora molto è da fare”.
Bene, questa era la traduzione del video di Ingegneria Italia, che spero possa fare riflettere tutti sull’altra faccia scomoda della medaglia del cosiddetto progresso.
Vi ricordo che potete consultare dati anche relativi all’inquinamento delle vostre città nella pagina “Live -Statistiche“.