La proposta per il 2025: blocco dei sussidi per le fonti fossili
La volontà della Comunità Europea è quella di mettere fine a tutti i progetti che possano fare del male all’ambiente.
Concretamente, blocco dei finanziamenti per le attività pericolose entro il 2027 e blocco dei sussidi a favore delle fonti fossili entro il 2025.
L’ottavo programma d’azione generale per l’ambiente
Il programma citato, che potete leggere interamente QUI, alla voce “Contesto” cita testualmente:
“L’ottavo PAA mira ad accelerare la transizione verde in modo equo e inclusivo, con l’obiettivo a lungo termine per il 2050 di “vivere bene nei limiti del pianeta”.
L’obiettivo è l’azzeramento delle emissioni di CO2, con focus particolare all’incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’energia pulita, oltre ad una accelerazione decisa verso l’economia circolare.

A proposito di economia circolare, la UE dichiara che, se continuiamo a sfruttare il pianeta come stiamo facendo, nel 2050 avremmo bisogno di tre pianeti per soddisfare le nostre necessità.
È cosa seria e responsabile incitare alla crescita?
In attesa che la UE indichi entro il 2022 i criteri per stabilire quali attività sono nocive per il pianeta, dobbiamo soffermarci e riflettere:
È azione responsabile l’incitamento alla crescita che ancora da più parti viene visto come un valore aggiunto e un obiettivo da perseguire?
Siamo consapevoli che questo modus operandi finora scriteriato ha portato il pianeta ad un punto che definire critico è un eufemismo?
Ben vengano dunque le iniziative europee a protezione dell’ambiente, come condizione prioritaria e fondamentale attorno alla quale costruire un nuovo modello sociale.
Nel frattempo, noi cittadini possiamo controllare l’operato delle persone deputate a governare e verificare che nelle loro parole non vi siano incitamenti a vecchie azioni scellerate nel nome della crescita.
Usiamo questo come criterio principale per stabilire chi è degno di rappresentarci, al di là del semplice colore politico e delle ideologie frivole e superate.

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