L’assassino invisibile – L’inquinamento atmosferico

Come vedremo nel video proposto dall’Università di Padova, l’assassino invisibile più temibile rimane l’inquinamento atmosferico.

Nel bel mezzo di una pandemia, le attenzioni si concentrano inevitabilmente sul problema virus del Covid-19, ma ogni anno il numero di decessi dovuto all’inquinamento è devastante.

Il video che vedremo a margine del post e per il quale riporteremo un sunto dei contenuti, è riferito all’anno 2018, ma è emblematico per farci capire come il nostro modello di vita sia estremamente pericoloso e da rivedere con urgenza.

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Ricordi il contenuto del post “Pandemie e Ambiente?”. È interessante, dedicagli due minuti.

È una catena velenosa, la nostra: produzione smodata, inquinamento, territorio sottratto alla natura, alle specie animali, salti di specie, virus e batteri, malattie, morte.

L'assassino invisibile

Il contenuto del video

Il report “Air quality in europe 2018” dell’Agenzia europea per l’ambiente spiega come l’inquinamento atmosferico rimanga un problema centrale nelle nostre comunità.

Le parole del direttore esecutivo dell’agenzia, Hans Bruyninckx:

“Il trasporto su strada è sicuramente causa di inquinamento perché si origina a livello del suolo e coinvolge le persone, le città e i luoghi dove viviamo. Poi ci sono le emissioni provenienti dal mondo dell’agricoltura massiva, dell’industria e dell’energia e dei riscaldamenti domestici: anche queste contribuiscono ad aumentare l’inquinamento nell’atmosfera”.

I tre elementi responsabili:

Parliamo del particolato, del biossido di azoto e dell’ozono troposferico.

Ne parla nel video il professor Nicola Armaroli, chimico e dirigente di ricerca del CNR, spiegando il perché mai proprio questi elementi sono così dannosi.

Il padre di tutti gli inquinanti – afferma il professore – è il biossido di azoto, o comunque gli ossidi di azoto; questo perché, ovunque ci sia una combustione – motori delle automobili, centrali elettriche, industrie o caldaie di casa nostra – non si brucia ossigeno allo stato puro, ma aria.

Biossido di Azoto

L’aria contiene per quasi l’80 % di azoto, per cui si formano ossidi di azoto inevitabilmente, anche se si sta cercando di abbatterli il più possibile con dispositivi tecnologici – catalizzatori eccetera. Però questi si formano, e a loro volta sono i precursori principali degli inquinanti secondari, come il particolato PM2.5.

Questo è nella maggior parte dei casi secondario, cioè prodotto con una serie di reazioni a catena a partire da ossidi di azoto e altri componenti della “zuppa di inquinanti” che ci galleggiano sulla testa.

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Allo stesso modo, l’ozono, che è un inquinante tipicamente secondario, prodotto a partire dagli ossidi di azoto e dalle sostanze organiche volatili spesso di origine vegetale, in presenza della luce del sole.

L'assassino invisibile

L’assassino invisibile – Alcuni dati

Tra gli effetti principali sulla salute umana c’è quello che riguarda le morti premature.

Le stime indicano che nel 2015 le concentrazioni di PM2.5 hanno causato circa 422.000 morti in 41 paesi europei, di cui 391.000 nei 28 stati membri. Puoi leggere a tal proposito il post “Allarme inquinamento – effetto boomerang”.

Sono numeri che rimangono molto alti nonostante una lenta e leggera inversione di tendenza. Confrontando i dati risalenti al 1990 si nota come le morti premature dovute alle concentrazioni di PM2.5 si siano ridotte di circa mezzo milione. Questo avviene principalmente grazie alle nuove politiche a livello europeo, nazionale e locale sulla qualità dell’aria.

Ci sono stati quindi miglioramenti, ma la strada – anche alla luce di questa epidemia – è decisamente in salita.

Ricordo sempre di consultare la sezione LIVE per monitorare la qualità dell’aria, gli inquinanti, oltre ad avere accesso a statistiche di pubblica utilità e poter consultare il Database per la raccolta dei rifiuti.

Qui sotto il video “L’assassino invisibile – Inquinamento atmosferico“, prodotto dall’Università di Padova.