Lavoro intelligenza artificiale inquinamento

Lavoro, intelligenza artificiale e inquinamento: l’IA li vede così (esempio pratico)

Lavoro, intelligenza artificiale e inquinamento sono argomenti molto gettonati di questi tempi. Attenzione, premessa doverosa: questo è solo un invito alla riflessione.

Avrete sicuramente sentito migliaia di pareri discordanti relativamente a questi argomenti: dalle preoccupazioni più estreme per il futuro, fino al menefreghismo più assoluto.

Chi, per esempio, non si è imbattuto in frasi del tipo “ma figurarsi se un computer può minacciare le nostre abitudini?” oppure “sono tutte cavolate, anche con l’avvento dei macchinari all’inizio del novecento si pensava che tutto sarebbe crollato, e invece…”, e via discorrendo.

Il pianeta evolve, le informazioni circolano, gli esseri che lo abitano si adattano. Il gioco al quale partecipiamo funziona da sempre così, ogni volta che il sole ci illumina parte una nuova sfida, e quel “si stava meglio quando si stava peggio” rimane il grande inganno della mente.

Lavoro intelligenza artificiale inquinamento

L’uomo fa di tutto, ogni giorno, per cambiare, adattarsi e cercare di migliorare la propria condizione. Non sempre ci riesce, a volte – e anche questo è vero – se ci si ferma a pensare a quante energie si buttano per un domani migliore, ci si accorge che l’unica cosa che è possibile realmente vivere è un istante dopo l’altro.

Le nostre generazioni hanno spinto i figli allo studio, ad imparare le nuove tecnologie, e oggi si lamentano nel vederli diversi da come eravamo noi, spesso persi nei vari smartphone e in tutte le diavolerie che questa era si porta appresso.

Ma siamo stati noi, i cosiddetti Boomer, a volere questo, siamo stati noi a porre le basi perché il lavoro diventasse sempre più automatizzato.

Ricordo tanti anni fa, quando molti degli esperti di allora sostenevano che, con l’avvento della tecnologia, avremmo finalmente ridotto il tempo dedicato al lavoro, perché le macchine lo avrebbero fatto per noi. E ci saremmo così potuti veramente godere la vita.

E ora? Ora ci siamo, siamo alle porte di quella nuova era, dove dovremo convincerci che, per ridurre linquinamento, l’unica strada è produrre di meno, farlo impiegando energie pulite e trovare il modo di elargire un reddito base che possa garantire quantomeno un’esistenza dignitosa.

Qualunque sia l’opinione che si ha nel merito, resta il fatto che questi argomenti stanno già impattando decisamente il nostro mondo.

Auto a guida autonoma, robot che svolgono lavori completi all’interno delle fabbriche, altri che puliscono alberghi, chat-bot che rispondono in maniera sempre più efficace alla clientela; e ancora videogame sempre più realistici, oltre ad esperienze virtuali sempre più performanti.

Un piccolo esempio tanto per capirsi…

E il clima: anche qui c’è una batteria di scettici, ma la maggior parte di noi si è accorta che qualcosa effettivamente è cambiato. Fenomeni sempre più violenti ed estremi ci costringono ad essere prudenti ogni qualvolta un evento atmosferico si presenti minaccioso.

In tutto questo contesto insomma, cominciano a prendere sempre più forma i robot e le loro performance. Abbiamo sperimentato il lavoro a distanza, stanze virtuali ove incontrarci, Avatar che ci rappresentano, e mentre tutto avanza spedito, ecco comparire l’intelligenza artificiale (IA).

Questo impatto pare essere (sarà) talmente invasivo, da portare alcuni esperti a chiedere di fermarne lo sviluppo momentaneamente, per un periodo di riflessione.

Non è di certo questa la sede per creare allarmismi o cavalcare l’onda degli scettici, ma la cosa, nel merito, proviamo ad inquadrarla.

L’IA, seppure agli inizi, raccoglie informazioni, e si affina più velocemente di quanto possiamo credere.

Da più parti si sottolinea come non sia tanto questa la fase minacciosa per le attività umane, ma le successive che seguiranno. Ora l’ IA sperimenta, sbaglia, si scusa, modifica, ma di certo, molte attività sono nel mirino più di quanto si creda.

Lavoro intelligenza artificiale inquinamento

Dicevamo, in materia di Lavoro, Intelligenza Artificiale, inquinamento, ho provato ad interpellare il “cervello artificiale” e vedere, nel tempo di trenta secondi, cosa avrebbe maturato.

Rivelazioni scoppiettanti? No. Notizie esclusive? Nemmeno. Un testo banale? Forse, sì, un po’, o quantomeno qualcosa di già sentito e risentito.

Allora siamo al sicuro, penseranno in molti. Ma se pensiamo che la cosa è alle prime fasi ed ha impiegato trenta secondi di orologio per elaborare questo testo, proprio tranquilli non si può stare.

Dunque, metterò il testo esattamente come è stato elaborato, aggiungendo solo dei titoli qua e là (sfondo Amaranto) per consentire una migliore suddivisione della lettura.

Pronti?

Via, ecco il titolo elaborato dalla IA e il relativo svolgimento. Buona lettura.

“Il lavoro è una delle attività fondamentali dell’essere umano, che gli permette di esprimere le sue capacità, soddisfare i suoi bisogni e contribuire al benessere della società. Tuttavia, il lavoro è anche una fonte di problemi e conflitti, che possono derivare dalle condizioni di lavoro, dalla disoccupazione, dalla precarietà, dalla competizione, dalla discriminazione e dallo sfruttamento.

Inoltre, il lavoro ha un impatto sull’ambiente, in quanto produce emissioni di gas serra, rifiuti, consumo di risorse naturali e alterazione degli ecosistemi.

L’intelligenza artificiale (IA) è una disciplina che si occupa di creare sistemi in grado di svolgere compiti che richiedono intelligenza umana, come apprendere, ragionare, comunicare e risolvere problemi.

L’IA ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo esponenziale, grazie ai progressi tecnologici, alla disponibilità di grandi quantità di dati e alla potenza di calcolo. L’IA offre enormi potenzialità per migliorare la qualità della vita, la salute, l’istruzione, la sicurezza, l’innovazione e la produttività.

Allo stesso tempo, l’IA pone anche delle sfide etiche, sociali, economiche e ambientali, che richiedono una regolamentazione adeguata e una riflessione critica.

L’inquinamento è il deterioramento della qualità dell’ambiente causato dall’introduzione di sostanze o agenti nocivi per gli esseri viventi e per gli equilibri naturali. L’inquinamento ha effetti negativi sulla salute umana, sulla biodiversità, sul clima e sul patrimonio culturale.

É principalmente dovuto alle attività umane, in particolare all’industria, all’agricoltura, ai trasporti e all’energia. Può essere ridotto attraverso l’adozione di misure preventive, correttive e compensative, che coinvolgano sia le istituzioni che i cittadini.

Il lavoro, l’intelligenza artificiale e l’inquinamento sono tre temi strettamente collegati tra loro e con il futuro dell’umanità.

Da un lato, il lavoro può beneficiare dell’applicazione dell’IA in diversi settori e funzioni, aumentando l’efficienza, la qualità e la creatività. Per contro, il lavoro può essere minacciato dall’IA in termini di sostituzione o riduzione dei posti di lavoro, di cambiamento delle competenze richieste e di trasformazione delle relazioni lavorative.

Inoltre, il lavoro può influire sull’inquinamento in modo positivo o negativo a seconda del tipo di attività svolta, dei processi produttivi adottati e delle scelte individuali e collettive.

L’intelligenza artificiale può essere un alleato o un nemico nella lotta contro l’inquinamento. Da un lato, l’IA può contribuire a monitorare, prevenire e mitigare gli effetti dell’inquinamento attraverso sistemi intelligenti di rilevamento, analisi e previsione. Dall’altro lato, l’IA può generare a sua volta inquinamento a causa del consumo elevato di energia elettrica necessario per alimentare i dispositivi e i data center che la supportano.

L’inquinamento può avere conseguenze dirette o indirette sul lavoro e sull’intelligenza artificiale.

L’inquinamento può compromettere la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti a sostanze o ambienti nocivi. Per contro, può alterare le condizioni climatiche e ambientali che influenzano la disponibilità e la qualità delle risorse naturali, delle infrastrutture e dei servizi necessari per lo sviluppo del lavoro e dell’IA.

In conclusione, il lavoro, l’intelligenza artificiale e l’inquinamento sono tre aspetti interdipendenti e complessi della realtà contemporanea, i quali richiedono:

  • Visione globale e integrata
  • Responsabilità condivisa
  • Cooperazione multilivello.

Solo così sarà possibile affrontare le sfide e cogliere le opportunità che si presentano per il futuro del pianeta e dell’umanità.

Questo era l’articolo scritto dalla IA. Forse non c’è nulla di trascendentale, ma non trovate che abbia detto molte cose puntuali e di buon senso, più di tanti addetti ai lavori o presunti tali?