Narcisismo umano

Le illusioni del narcisismo umano

Nell’ambito della psicobiologia del benessere è opportuno ridimensionare illusioni e narcisismo umano che accompagnano da sempre la specie alla quale apparteniamo.

Ci sono per l’appunto illusioni e vari deliri umani che sono stati “stoppati” nel corso della storia. Tra questi, troviamo – per esempio – quella convinzione smontata da Copernico in cui si riteneva la Terra il centro dell’Universo. Era una convinzione sicuramente funzionale ai nostri antenati per rafforzare la propria autostima di specie predominante, ma totalmente fasulla.

Narcisismo umano

La seconda batosta al narcisismo umano la infierì Darwin, quando definì l’umanità una specie animale come tante, discendente diretta di una tipologia di scimmie.

La terza stilettata arrivò poi da Freud, che definì semplici illusioni quelle qualità che gli uomini rivendicavano con orgoglio, ossia la coscienza di sé, la razionalità e il sempreverde e rassicurante libero arbitrio.

In realtà, sosteneva il fondatore della psicoanalisi, siamo guidati perlopiù da forze incontrollabili, psichiche.

L’Universo potrebbe sopravvivere benissimo anche senza di noi

Siamo una delle tantissime componenti dell’Universo e probabilmente – qualcuno azzarda “sicuramente” – anche la più dannosa. Su questo argomento è proprio di questi giorni il dibattito sulla pericolosità dell’avvento dell’intelligenza artificiale, che potrebbe, una volta raggiunta e superata la nostra, eliminare dal pianeta la specie più problematica, ossia l’uomo.

Essere umano che, dicevamo, da sempre si attribuisce poteri straordinari, come fosse una specie prediletta, la quale pensa che tutto sia a disposizione delle sue necessità, con poco rispetto per le altre componenti presenti in natura.

Quando viene un dubbio su questa affermazione, si pensi alla proprietà privata.

Il Narcisismo Umano – Un piccolo esempio di provincia

Leggevo proprio ieri una serie di polemiche e litigi social tra cittadini di paese, per via del fatto che, una colonia di pavoni – tra l’altro bellissimi – è ritenuta da alcuni molto pericolosa per la collettività umana locale.

Pericolosa per la circolazione stradale, oltre che anti-igienica e portatrice di qualche non bene precisata malattia. Comunque sia, più di qualcuno vorrebbe confinare questi – e tutti gli animali liberi in circolazione – in un qualche luogo ritenuto più congruo. Tutti quanti gli animali, in buona sostanza, devono essere confinati e sottacere alle volontà dell’uomo.

peacock, peafowl, bird-22170.jpg

Quindi sì a canili, gattili e riserve varie, che dovrebbero arginare anche le ” insopportabili esuberanze” di uccelli, cinghiali, lupi, orsi, e chi più ne ha più ne metta, perché poi (la motivazione è sempre travestita da impeccabile senso civico) se avviene un incidente, chi paga i danni?

La paura di tutto ciò che non si riesce a controllare

Tra l’altro, come spesso accade in questi casi, dopo mille polemiche, litigi anche piuttosto intensi e ipotesi francamente al limite del fantozziano, il famigerato incidente tanto temuto e decantato non si è mai verificato. E quando l’incidente con gli animali avviene, perché ogni tanto purtroppo può accadere (il più delle volte ci rimettono loro), rimaniamo sempre nell’ambito di casi remoti rispetto ai danni quotidiani provocati dalle normali condotte umane.

Per tornare a bomba sul nostro caso di cui sopra, ci sono persone coinvolte in incidenti stradali tra veicoli, altre investite da monopattini sui marciapiedi o da biciclette spericolate, ma nulla al momento causato dai tanto bistrattati e famigerati pavoni. Eppure, questo fatto ha scatenato un dibattito molto acceso.

narcisismo umano

E se putacaso attraversa la strada un gatto che non vuole proprio saperne di essere proprietà di qualcuno? Potrebbe esistere nel nostro mondo un cane che vuole vivere per conto proprio, come natura l’ha fatto? E se per caso fosse un riccio o un topino di campagna? E una serpe, come la controlliamo?

Gli animali dovrebbero anche poter vivere liberamente, come natura li ha fatti e tra l’altro, salvo in casi anomali, con un senso preciso e funzionale all’interno degli ecosistemi. Se ci sono, ci sarà un motivo, o no?

Come conviviamo allora con tutte queste specie che hanno – o avrebbero – il diritto di vivere tanto quanto noi secondo natura?

Qualcuno dice che, il confinamento, lo si fa anche e soprattutto per il loro bene. Ok, c’è un retrogusto leggero di ipocrisia, ma teniamo buona questa motivazione.

La consapevolezza è importante

Allora, si è un po’ ironizzato su questo fatto per sdrammatizzare la cosa, fermo restando che è bene dibattere sul rispetto di tutte le specie, al fine di salvaguardarle dalla nostra pericolosità sociale.

Non dobbiamo sacrificare gli animali per i nostri comodi come fosse un fatto dovuto, e dobbiamo capire che, eventuali misure prese per una sorta di convivenza civile, sono necessarie in virtù del fatto che sono le nostre modalità di vita molto più pericolose nei loro confronti di quanto non lo siano le loro nei nostri. Bisogna divenire consapevoli di questo punto e non girare la frittata.

E dovremmo trovare una pacifica convivenza anche a costo di fare qualche passo indietro nelle nostre abitudini spesso invadenti e prepotenti.

Sullo strano “rapporto amorevole” tra gli uomini e gli animali faremo probabilmente un altro articolo specifico.

Una specie pericolosa che vede pericoli ovunque

E pensare tra l’altro che ho sempre ritenuto molto più pericolosi certi veicoli guidati da arroganti individui che sfrecciano nelle aree urbane in barba ai limiti di velocità, boriosi sulle strisce pedonali senza fermarsi per dare la precedenza ai pedoni e via discorrendo.

narcisismo umano

Si noti, tra le altre cose, come questa colonia di uccelli sia stata fotografata più volte e vista attraversare la strada proprio sulle strisce pedonali, oltre al fatto che, di stanza, si muove normalmente e tranquillamente nell’area fluviale, divenuta oltretutto oggetto di attrazione.

Comunque, questo è solo un esempio di una delle tante forme con cui si manifesta l’arroganza umana che ha poco rispetto del punto di vista altrui, in questo caso nemmeno della vita altrui, e vorrebbe controllare ogni evento per il proprio tornaconto.

La paura ha tante sfumature, e quella verso le diversità, sempre molto presente, camuffata e radicata, rimane pur sempre paura.

Questo piccolo episodio è tra l’altro una delle tante dimostrazioni pratiche di quella fase del pensiero magico infantile in cui per il bambino tutto è dovuto e con cui – quando non risolto – molti adulti proseguono le loro modalità di vita.

Andiamo oltre e, ritornando sul narcisismo e altre illusioni umane, cerchiamo di capire per esempio quanto realmente siamo liberi.

Possiamo davvero scegliere o la nostra è solo una confortevole illusione?

Viviamo con quella convinzione del fare scelte sempre ponderate, razionali, consapevoli, guidati da qualche mantra che ci risuona e che da più parti ci hanno detto prendere il nome di “libero arbitrio”.

Eppure, siamo nati non scegliendo né dove nascere, né da chi nascere, né quale sesso avere o quale specie essere, nonostante qualche buontempone probabilmente travestito da santone ci abbia fatto credere il contrario, approfittando di un qualche momento di nostra debolezza.

Quale libertà di scelta avrà mai esercitato una persona nascendo – per esempio – con malformazioni importanti, con una gamba più corta dell’altra, magari confinata su una sedia a rotelle o completamente sorda? Quale libertà di scelta ha avuto un bambino nato cieco o poverissimo in un luogo remoto del mondo? E ancora, quale libertà ha avuto un bambino che ha dovuto assecondare le volontà dei genitori, finendo per annientare sé stesso per piacere ai grandi, diventando un adulto incapace di amare, senza la propria autenticità? A quale arbitrio libero si sarebbero appellati costoro?

spiderman, kid hero, superhero-2478977.jpg

Però fa molto comodo credere di avere questo potere, è rassicurante, dona speranza, ci rende per l’appunto una specie prediletta, dotata di apparenti poteri straordinari.

Ci piace pensare che i nostri sistemi razionali dirigano la vita a nostro piacimento, ci piace credere che il nostro conscio abbia tutto questo potere. Eppure, l’esistenza del conscio automaticamente prevede un inconscio e quell’inconscio, come rappresentato dalla famosa metafora dell’Iceberg di Freud, è preponderante.

Le illusioni del narcisismo umano. In realtà, non agiamo, ma reagiamo

Ci sono stimoli che ci costringono a reagire e che trasformano noi stessi in ulteriori stimoli ambientali per tutto ciò che ci circonda.

Stimoli che ci attivano, e sono al di fuori di noi, laddove sentimenti, emozioni, idee, si manifestano.

Il ruolo dell’uomo viene molto ridimensionato quindi, tenendo in conto anche che, ogni individuo, oltre ad essere guidato da processi inconsci, deve arrendersi al fatto che questi fanno parte di tutta la specie umana e animale.

Ognuno di noi è sì diverso per certi versi dagli altri simili, ma molte delle caratteristiche di base che crediamo ci rendano unici, superlativi, brillanti, originali, sono parte di tutta la specie umana. La nostra evoluzione ci ha condizionato e ci condiziona moltissimo, molto di più di quello che siamo portati a credere.

frog, man, anthropomorphic-6770278.jpg

Siamo animali che, dall’evoluzione, hanno avuto in dote la ragione. Ci sentiamo la specie prediletta dal creatore e rifiutiamo di essere equiparati alle forme di vita che riteniamo inferiori, come gli animali citati nell’esempio di prima.

Questa avversione alle forme di vita ritenute inferiori, più comunemente conosciuta come “antropodiniego”, è qualcosa che non possiamo però trascurare nell’analisi del nostro modo di essere e dei nostri comportamenti. Abbiamo avuto in dono la ragione, quindi usiamola.

L’uomo, la coscienza di sé e la propria unicità

L’uomo, come detto, dotato di ragione, ha quel qualcosa in più che lo ha portato a percepirsi diverso, una entità a sé stante, inferiore soltanto a qualcosa “lassù”, di superiore, del quale ritiene di essere il riferimento principale.

Forse ci siamo gasati un po’ troppo.

Percepiamo, in virtù della ragione, di essere superiori alle altre specie, ma rifiutiamo il fatto che, molte caratteristiche di quelle specie, è comunque presente in noi. Un animale ragionevole l’umano, sì, ma pur sempre animale.

Differentemente da altre forme di vita, possiamo però compiere il nostro cammino con maggiore consapevolezza. Questo è il punto saliente che dobbiamo cavalcare.

Rimaniamo però pur sempre dei mammiferi, e che ci piaccia o no, una delle caratteristiche distintive dei mammiferi è la paura di rimanere soli.

La solitudine di fronte alle difficoltà della vita è qualcosa che è parte di questa specie e ci riporta a quel ruolo animale che tante volte disprezziamo e condanniamo.

Anche in questo caso, la consapevolezza della nostra evoluzione animale può essere un buon punto di partenza per armarci di quella umiltà necessaria per vedere le cose da prospettive diverse. Ma di questo argomento, ne parleremo con dovizia prossimamente.

Narcisismo umano Narcisismo umano