Per moltissimo tempo si è dibattuto su quale fosse il migliore sistema di alimentazione per i nostri veicoli e tra questi, il Metano e certi luoghi comuni che si è portato appresso, sono stati oggetto di discussioni e controversie.
“Vado a metano e rispetto l’ambiente”
Fine anni settanta, inizio anni ottanta, da bambino sono cresciuto con questo slogan. Per strada vedevo auto in circolazione con un adesivo appiccicato sulla carrozzeria in cui si sottolineava questa pionieristica attenzione al problema ambientale.
Quei cittadini erano sicuramente in buona fede ed esibivano quell’adesivo con orgoglio. Il luogo comune del tempo sponsorizzava il metano quale fonte di energia economica e pulita. Non c’era Internet, ci si fidava del “sentito dire” e della pubblicità.
Il problema dell’inquinamento nei trasporti
Si narra che circa il 33 % delle emissioni inquinanti provenga dal settore dei trasporti. Oggi siamo concentrati sul mondo dell’elettrico, ma sicuramente questi – da solo e in questo momento storico – non può soddisfare tutte le esigenze, soprattutto per i mezzi pesanti e le lunghe percorrenze.
Le alternative possono essere ricondotte: all’idrogeno (un po’ dimenticato), al metano e al gas naturale. A differenza di quanto detto prima – e riportato su certi adesivi storici – gli ultimi due non sono propriamente una scelta ecologica.
Il Test di T&E e The Graz University of Technology
T&E (Transport and Environment) e l’università della tecnologia di Graz hanno eseguito un test prendendo due autotreni Iveco, uno alimentato con GNL e l’altro con motore a diesel.
I risultati non sono stati particolarmente confortanti. Per vedere il responso di questo test, potete leggere l’articolo dedicato su transport and environment, cliccando QUI.
Vediamo di seguito un sunto dell’articolo in questione, in cui leggiamo testuale che:
“In termini di prestazioni ghg well-to-wheel, il camion GNL testato ha registrato risparmi di emissioni molto inferiori rispetto a quelli dichiarati da IVECO. Nel corso di un potenziale riscaldamento globale (GWP) di 100 anni, il camion a GNL ha ottenuto una riduzione dei gas serra del 7,5% rispetto al camion diesel testato. Quando si guarda ad un periodo di tempo GWP di 20 anni, il camion GNL ha emissioni più elevate rispetto al camion diesel, con conseguente aumento del 13,4% dei gas serra“.
Pertanto, i camion alimentati a gas non costituiscono una “tecnologia ponte” praticabile per fornire significative riduzioni dei gas serra, sia nel breve che nel lungo periodo.
E l’inquinamento?
Anche su questo argomento, si cita testuale:
- “Le emissioni di particelle dei camion a GNL, la massa delle particelle e il numero delle particelle, possono essere superiori a quelle dei camion diesel.
- Il camion GNL testato ha emesso quantità importanti di particelle molto piccole. Queste sono 37 volte di più di quelle regolamentate, da sempre considerate le più dannose per la salute umana”.
Impatto sulla salute e alternative praticabili
Prendendo sempre spunto dal report di T&E, i veicoli a GNL e a Metano producono alti livelli di inquinanti, particelle pericolose per la salute umana. In particolare, dalle malattie cardiache e respiratorie fino ad arrivare a forme tumorali.
Considerata la grande quantità di veicoli a metano che circolano in Italia, la soluzione con minore impatto ambientale potrebbe essere data dal Biometano. Questo si ottiene da:
- Biomasse agricole (deiezioni animali, scarti agricoli, sottoprodotti e colture dedicate)
- Frazioni organiche dei rifiuti solidi urbani
- Agroindustriali
Il problema è dato dal fatto che solo un 20 % del consumo di metano avviene in forma biologica e che il fabbisogno in tema di trasporti è soddisfatto in Europa in misura inferiore al 10 % del totale.
Un punto a favore del Biometano è la possibilità di sfruttare le stesse strutture utilizzate finora per il metano tradizionale. L’Assogasmetano ha quindi chiesto al Governo di riconoscere lo status di Zero Emission Vehicle per i veicoli circolanti a Biometano.
Metano e luoghi comuni. C’è quindi competizione con il motore elettrico?
Alla luce di quanto detto, diventa del tutto superflua la sterile diatriba tra il mondo dell’elettrico e il Biometano. Come affermato dal fondatore di Ecofuturo, Fabio Roggiolani, il Biometano può essere più performante per i veicoli che percorrono lunghi tragitti, mentre l’elettrico può essere più adatto per tratte più brevi.
Mettiamola così, quest’ultima affermazione può essere ampiamente condivisibile. Il mondo però viaggia veloce, e ogni certezza odierna può essere smentita o modificata in breve tempo da migliorie e nuove tecnologie.
Il metano e i luoghi comuni stampati su quei vecchi adesivi speriamo diventino – con l’avvento del Biometano – realtà e non semplice propaganda.
N.B.
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