Con questa chiamiamola battuta, il buon Trump ha rafforzato il suo credo in materia climatica. Fosse il candidato sindaco delle splendide e remote isole di Tuvalu (26 km2) staremmo tutti più sereni. Invece, sappiamo che non è così; appoggiando l’ex governatrice dell’Alaska Palin al Congresso USA, ha specificato che, se gli oceani si alzano, avremo più case vista mare.
È una battuta, dai…
forse
Meglio riderci su. Sembra quasi un segno di solidarietà protettiva verso chi proviene dall’Alaska, il paese del freddo. Una sorta di perdono per essere residenti laddove i ghiacci se ne vanno.

Sempre in tema di battute, immagino un discorso del tipo:
“Amici, si sciolgono i vostri ghiacci che tanto vi hanno infreddolito ingiustamente per tutti questi anni, ma non preoccupatevi: d’ora in avanti risparmierete sui maglioni e potrete anche voi godere del tepore del sole. E noi? Non preoccupatevi per noi, anzi, pensate l’occasione che ci offrite; alcune nostre città costiere faranno concorrenza alla leggendaria Venezia e improvvisamente, i nostri contadini dell’interno, potranno finalmente aprire stupendi stabilimenti balneari. Che vuoi che sia un po’ d’acqua in più, andiamo…”
Quando si dice saper cogliere opportunità dove gli altri vedono nero. A proposito, e l’orso bianco?

“L’orso bianco farà il bagnino sulle nuove spiagge. Lo toseremo un po’, e poi lo metteremo al posto del cane Terranova“.
Va bene, si scherza un po’, turandosi il naso.
Un riepilogo doveroso
Facciamo un piccolo riepilogo di alcuni dati.
Dunque…
- La popolazione mondiale, mentre qualcuno è preoccupatissimo per il calo delle nascite, cresce, eccome se cresce, e a brevissimo giro sarà di 8 miliardi di anime. Aumentata di 2,5 volte in 50 anni. Vedi il dato QUI.
- Il 30 % della popolazione mondiale vive entro 50 km dalle coste. Quindi diciamo che, a spanna, 2,5 miliardi di persone dovrebbero essere interessate dai mari che si innalzano.
- Se i mari si innalzano, è pensabile che queste persone si spostino verso l’interno, probabilmente nelle aree urbane, condividendo il problema con molti che oggi se ne disinteressano.
- Il 55% della popolazione mondiale vive già nelle aree urbane e si stima sforerà il 70% entro 30 anni. Stretti stretti. Epidemie, stress e compagnia bella ringraziano.
- Il 50% della popolazione mondiale occupa l’ 1% delle terre emerse. L’altro 50 % occupa il restante 99 % del territorio. D’accordo, ci sono regioni impervie, deserti, ghiacciai (per quanto?) e catene montuose.
- Overshoot day: Oggi servirebbero 1,7 pianeti per soddisfare i fabbisogni degli umani. Ossia, la terra produce ogni anno 100 e noi, sfruttando oltre il consentito, utilizziamo 170.
Questi dati dovrebbero bastare per cercare di rivedere completamente un sistema di vita, soprattutto economico. Parole come crescita, produzione, lavoro, dovrebbero essere profondamente riviste alla luce di un contesto che si modifica velocemente e diventa minaccioso per la specie. Un contesto che non può più sopportare le abitudini non sostenibili.
Basterebbe buon senso e altruismo. E invece…
Nel post Altruismo o Egoismo abbiamo cercato di affrontare la questione. “Oceani che si alzano e case vista mare” rende perfettamente l’idea di cosa significhino le parole altruismo ed egoismo.
Scienziati che si battono per le questioni climatiche e che da ormai cinquant’anni sottolineano il problema mettendo in guardia i governi, sono sicuramente altruisti.
Non lo fanno per loro stessi, se non per il fatto che è il loro lavoro e ci devono campare. Lo fanno per un senso del dovere, per stare bene con la propria coscienza, e lo fanno per chi verrà dopo, perché loro, come noi tutti, probabilmente non vivranno appieno il problema.

Poi c’è chi fa muro. Sono coloro che intendono la ricchezza solo come qualcosa di prettamente economico, per avere la quale tutto è consentito, e non concepiscono l’idea o la possibilità di doversi fermare, quantomeno rallentare e rivedere le proprie abitudini. Quelle abitudini che, a volte, nel nome della produzione e del lavoro come unica possibile ragione di vita, portano a sfruttamenti oltre il dovuto delle risorse della terra. Non concepiscono questo perché – a differenza dei primi – non sono interessati a quello che lasceranno agli altri. Egoismo, per l’appunto.
Ora, sia chiaro, ci sono tante aziende virtuose – anche economicamente – guidate da persone responsabili che hanno sposato l’idea del cambiamento e che non considerano la ricchezza solo come un pomposo estratto conto bancario.
Però, se si produce ogni anno di più di quello che la Terra è in grado di dare, il problema esiste. Se la temperatura va ormai sistematicamente oltre i 40, ogni anno, la terra è secca, le coltivazioni si buttano e l’acqua dolce manca, il problema esiste. O è tutta un’invenzione?
Il popolo è responsabile dell’operato dei suoi governanti
Questo potrebbe non c’entrare, ma c’entra. Il popolo delega qualcuno perché lo rappresenti, poi si lamenta delle malefatte di questo o di quello.
Buona parte del popolo però, troppo spesso con sufficienza, vota sapendo poco o nulla del programma che sta votando. Clicca per tradizione, per ideologia magari vetusta, per abitudine, su suggerimento di qualcuno, oppure non vota più perché si riempie la bocca di frasi fatte e luoghi comuni.

Ma se chiedi i cinque punti salienti del programma del partito votato, pochissimi sapranno rispondere. Gli uni, gli elettori, spesso non si informano, gli altri, i politici, spesso non sono chiari.
Risultato: sovente ci troviamo qualche mister X che ci dovrebbe rappresentare e del quale sappiamo poco o nulla. E che poi fa e dice cose per le quali non siamo assolutamente d’accordo.
Allora vorrei chiudere con una provocazione che vuole solo stimolare una riflessione.
Il diritto di voto è sacro? Sì, lo è, libero e super sacro, purché divenga consapevole. Allora la nuova frontiera sarebbe trovare il modo di premiare il diritto al voto con la certificazione della minima consapevolezza di quello che si va a votare. In sintesi: vota per chi ti pare, ma dimostra almeno di sapere quello che stai facendo. Oggi, con la tecnologia, sarebbe tutto fuorché impossibile da attuare.
O sennò, beh, si continua come si è sempre fatto. Premiando a volte la confusione, la noia, l’emotività, le boutade, l’egoismo.
Però attenzione poi, se abitiamo sulla costa e abbiamo scaffali di metallo in cantina, è bene sapere che l’acqua salata corrode, moltissimo.
Oceani che si alzano e case vista mare