Print on demand

Print on demand

È doveroso motivare la scelta che ci ha spinto nella direzione del Print on demand.

Intanto, banalmente, trattasi di stampa a richiesta, nulla di sovversivo o di particolarmente strano.

Un mondo che cambia in fretta

Tutti sanno che, uno dei più grandi ostacoli a cui gli essere umani debbono far fronte, è ogni forma di cambiamento.

Attingendo come sempre dall’amata amica “psicobiologia del benessere“, possiamo tranquillamente affermare che, ogni cambiamento richiede sempre una certa sofferenza. Sopraggiungono nuove esigenze, quello che si è sempre fatto comincia a mostrare dei limiti, si deve uscire dalla zona protetta.

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Se vogliamo poi capovolgere le carte, mischiarle un po’ e ampliare il concetto, possiamo affermare che, volenti o nolenti, è la paura colei che porta cambiamenti, lo stimolo guida. Paura di non essere al passo con i tempi, paura di non farcela, paura di non sopravvivere, eccetera.

Avete presente quando – per esempio – dopo una grave ed improvvisa malattia che “ce l’ha fatta vedere davvero brutta”, cominciamo ad essere più attenti allo stile di vita, all’alimentazione e via di seguito?

Ecco, il meccanismo è più o meno lo stesso.

Quando ci sono dei cambiamenti su larga scala, ecco che, in buona parte delle persone, si attivano processi di resistenza agli stessi.

La resistenza al cambiamento porta a pregiudizi o giudizi gratuiti. È una dinamica umana, una forma di difesa della propria area di comfort.

Il Print on demand

La tecnologia ha spalancato la porta a nuove possibilità. Oggi moltissime cose possono essere scelte stando comodamente tra le quattro mura di casa nostra: un lavoro, gli acquisti on line, le assicurazioni, le Pay tv. Infinite possibilità.

Print on demand

E il mondo della scrittura non si sottrae a questa valanga di mutamenti e quindi alle resistenze sopra citate.

Abbiamo avuto offerte per pubblicare il nostro libro, alcune gratuite e altre no. Perché questo mondo funziona così ed è bene farsene una ragione. Tralasciando poi l’argomento guadagni, che meriterebbe un capitolo a parte.

Alla fine, abbiamo optato per una soluzione che ci consentisse di monitorare il nostro prodotto, il suo andamento, eliminando una serie di inutili sprechi.

Avete idea di quanto costi – per esempio – in termini di inquinamento e sfruttamento delle materie prime, un libro tradizionale?

  • Il ciclo di vita di un libro, considerati i trasporti, emette circa 7,5 kg di CO2 equivalente.
  • Per la produzione di un kg. di carta servono circa 100 litri d’acqua

Questi, da soli, sarebbero dati già preoccupanti, ma più tollerabili se poi alla fine questi libri finissero nelle mani di un qualche lettore.

Purtroppo invece, ogni anno, moltissimi libri cartacei vanno a finire la loro corsa al macero. E quindi altri costi, altro inquinamento, altro spreco di materie prime.

La nostra è stata una scelta ponderata

Abbiamo perciò fatto delle riflessioni ed abbiamo scelto la strada che ci sembrava più praticabile e sostenibile:

  • Stampa su richiesta per evitare ogni forma di spreco
  • E-Book per consentire la lettura digitale
  • Monitoraggio degli andamenti tramite dashboard

Volevamo trasmettere al lettore la possibilità di ragionare su alcune dinamiche relazionali e volevamo farlo con semplicità, in una modalità che fosse il più possibile sostenibile. Questo è ciò che ci ha spinto al Print on Demand e sembrava doveroso parlarne.