Quando leggiamo che circa 800 milioni di persone non hanno di che nutrirsi e che 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono buttate, capiamo immediatamente che lo spreco alimentare è un problema.
Cosa si butta?
Pare perfino scontato che verdura e frutta siano gli alimenti maggiormente buttati, ma c’è di tutto:
carne, pesce, formaggi e ce ne sono talmente in abbondanza che quegli ottocento milioni di denutriti potrebbero mangiarne tutti in grandi quantità.

E allora, perché accade?
La FAO ha fatto una distinzione tra perdita e spreco alimentare.
La perdita è quella che avviene anche accidentalmente – per esempio, il ribaltamento di un camion, un furto etc… – mentre lo spreco è più dovuto ad un problema strutturale: distribuzione, imballaggi, trasporti, abitudini, ma anche disorganizzazione e scarsa attenzione al problema.
Il cibo sprecato in Europa
Ogni europeo, in media, spreca 173 kg di cibo all’anno. La somma porta il numero a 88 milioni di tonnellate all’anno buttate al vento – costo di 143 miliardi di euro – mentre moltissime persone soffrono la fame.
In Italia si buttano 2,2 milioni di tonnellate, con un costo di 8,5 miliardi di euro che equivale allo 0,6% del PIL.
Secondo le stime della Unione Europea, la produzione e lo smaltimento di questi rifiuti alimentari porta all’emissione di 170 milioni di tonnellate di CO2.
C’ è però comunque una buona notizia per gli italiani: secondo i dati raccolti dall’osservatorio Waste Watcher – Spreco Zero – Last Minute Market – si registra un calo di circa il 25 % per quel che riguarda gli sprechi alimentari nel bel paese.
Il problema
È presto detto, oggi siamo sette miliardi e ottocento milioni di anime (vedi statistiche) e la stima porta a prevedere che, nel 2050, la popolazione sarà di circa 10 miliardi di persone.

Saranno necessari acqua e cibo in grande quantità e gli sprechi dovranno essere ridotti al minimo.
E soprattutto, sarà fondamentale applicare principi produttivi che rispettino l’ambiente: la modalità “presto e subito” è qualcosa che, con la natura, non va proprio d’accordo.
Spreco alimentare, prestiamo attenzione a quel che facciamo
È importante acquistare con oculatezza i cibi, consumando sempre prestando un occhio di riguardo alle scadenze. Facciamo un giro in più possibilmente nell’alimentari vicino a casa, piuttosto che buttare poi i prodotti scaduti.
E facciamo sempre la raccolta differenziata dei rifiuti.

Infine, quando parliamo di spreco alimentare, ricordiamoci che, non dobbiamo solo preservare il cibo, ma anche l’acqua e il suolo, perché sono e saranno sempre più preziosi nel tempo.
Fonti: green.it; greenescoenergia.it;