Una decina d'anni per salvarci

Una decina d’anni per salvarci

Ebbene sì, una decina d’anni è il limite ultimo per porre un freno ad un disastro ambientale senza precedenti. Una decina d’anni per salvarci è il monito che il prestigioso Luca Mercalli – nel video di Francesco Filippi che vedremo al termine – ci lancia e ci presenta con quella semplicità e quella chiarezza che gli appartiene.

Breve premessa, chi è Luca Mercalli

Luca Mercalli è meteorologo, climatologo, divulgatore scientifico e accademico italiano; è una di quelle persone che meriterebbe le prime pagine dei giornali e dei TG almeno due volte a settimana. Parla del problema numero uno di questo mondo, quello che non fa distinzione di sesso, razza, condizione sociale, salute e malattia: il clima che cambia, specie che scompaiono e problemi ambientali che minacciano tutti noi. Tutti.

Luca Mercalli. Perché è importante parlare di clima in tv ...

Il clima è un po’ come la famosa “Livella” del grande Totò, non fa differenze.

Una preghiera: prendetevi un’ora di tempo e guardatevi questa breve conferenza tenutasi a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, poco prima dell’avvento del Covid19.

Mi rivolgo ai ragazzi: se i vostri genitori fanno spallucce su questo argomento – spero di no, ma potrebbe succedere – se i grandi in generale vi dicono che sono tutte sciocchezze, propaganda o boiate simili, guardatelo lo stesso, perché qui c’è di mezzo il vostro futuro e si gioca d’azzardo sulla vostra pelle. Ok? Bene.

Qualche assaggio di quello che andremo a vedere

Per cominciare, non abbiamo un pianeta B a disposizione e qualora lo trovassimo, sarebbe problematico da raggiungere e sicuramente non accessibile alle persone comuni. Stiamo combinando un disastro senza precedenti e chi minimizza è un irresponsabile.

Quanto è sotto pressione il pianeta? Vediamo il grafico

Nel video, il grafico mostrato si ferma al 2012. Ho preferito inserire questo più recente

Den ekologiska skuldens dag – Wikipedia
immagine da wikipedia

Non c’è un nemico solo che ha compromesso la situazione: quasi tutti i comportamenti della nostra contemporaneità sono responsabili della situazione attuale. Oggi si utilizza un indice per il monitoraggio che si chiama “Impronta Ecologica. Questa prende in considerazione due aspetti:

  • Quello che restituiamo all’ambiente, cioè le emissioni
  • Quello che prendiamo dalla terra, le materie prime

Quindi, considerando questi due fattori, abbiamo il numero di pianeti Terra che stiamo usando. Lo abbiamo già detto in altri post, ma fino al 1970 eravamo 3,5 miliardi di persone (circa metà della popolazione attuale – vedi dati su LIVE) e il consumo era in equilibrio; la terra produceva 1 e consumavamo 1. Il cosiddetto “Overshoot day” si assestava più o meno attorno al 31/12.

E poi, cosa è successo?

È successo che gli esperti hanno lanciato l’allarme, ma se ne sono infischiati un po’ tutti. Crescita demografica ed economia selvaggia nel nome della produzione a tutti i costi, senza sostenibilità, ci ha portato a consumare l’equivalente della produzione di 1,7 pianeti all’anno. Questo mezzo pianeta abbondante, consumato in eccesso, non lo riavremo più indietro.

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Una decina d'anni per salvarci
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Se continuiamo con questa economia senza freni, diventeremo 9,6 miliardi a metà secolo e avremo bisogno di 3 pianeti ogni anno per soddisfare i nostri bisogni.

È possibile tutto ciò? È sostenibile? Mi sbilancio, c’è qualcosa di “smart” o intelligente in questo modo di agire?

Usa il simulatore e verifica il responso finale che ti dirà, se tutti adottassero il tuo stile di vita, di quanti pianeti terra dovremmo disporre.

Impronta ecologicaFai il test

Sul lungo periodo la terra ricucirà questa ferita, perché in un certo senso se ne frega dei nostri capricci, del nostro ego e delle nostre ottusità. Abbiamo già avuto catastrofi, estinzioni di massa e di specie; la terra e l’universo tutto, che ragionano in quelli che per noi sono milioni di anni, hanno tempo e risorse per ripristinare gli equilibri. L’uomo ed il suo breve passaggio terreno, no.

L’unica strada percorribile – per la sopravvivenza dell’uomo – è rientrare nei limiti fisici dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione”.

Ogni giorno invochiamo la causa della nostra rovina: la crescita materiale. “Illustri” personaggi pubblici si rifugiano, agiscono e traggono consenso da questa parola che è la causa prima del nostro essere oggi in ginocchio.

Difendere lo stato sociale, garantire l’essenza

I privilegi dati da tante battaglie, tra le quali due guerre mondiali, sono essenzialmente riconducibili a pochi punti essenziali:

  • Mangiare, circa 800 milioni di persone al giorno, non mangiano
  • Bere, quasi due miliardi di persone non hanno quotidianamente accesso agevole all’acqua
  • Proteggersi, avere una casa e degli abiti
  • Avere la sanità pubblica e un’istruzione, per tutti

Tutto ciò che è superfluo, eccessivo, va rivalutato, ridiscusso e rivisto nel nome della sostenibilità.

I limiti planetari – Una decina d’anni per salvarci

Tutti i nostri eccessi e la corsa alla produzione hanno portato alla situazione riportata in questo grafico:

Los límites planetarios - Blog de ifeel maps
immagine da ifeelmaps.com

Questo grafico dovrebbe essere il problema numero uno di giornali e telegiornali, che come sappiamo sono invece occupati in larga parte da ben altri contenuti. Il rapporto tra noi e il pianeta sembra sempre notizia di contorno, quasi un gossip.

Nel grafico qui sopra vengono riportati i limiti planetari. Il cerchio rosso all’interno indica il limite di sicurezza da non oltrepassare. Com’è possibile vedere, in alcuni settori, questo limite è già stato superato abbondantemente. Per questo parliamo di una decina d’anni per salvarci, perché per noi che siamo qui, ora, non c’è più tempo. È l’ultima chiamata, dopo di che, l’ipotetica arca prenderà il largo.

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Ora, sperando di aver smosso un poco le coscienze di voi tutti che avete avuto la pazienza di leggere fino a qui, vi invito alla visione del video completo. Luca Mercalli spiegherà nel dettaglio i grafici sopra riportati e regalerà come sempre altre perle di sapienza e buon senso.

Per favore, guardatelo e fatelo vedere a tutte le persone di cuore e buona volontà.

Sbagliare è umano si diceva, perseverare potrebbe diventare catastrofico

San Lazzaro di Savena (Bo) 2019 – Il video pubblicato da Francesco Filippi

Relatore Luca Mercalli